Serie A, la Lazio doma lo Spezia in ‘zona Caicedo’. Liguri furiosi con l’arbitro

La squadra di Inzaghi fatica contro i bianconeri di Italiano, ma ancora una volta ringrazia il centravanti colombiano che trasforma il rigore decisivo a ridosso dei minuti di recupero

Foto Alfredo Falcone - LaPresse

ROMA – Ci pensa ancora una volta Caicedo a regalare la vittoria nel finale alla Lazio, che all’Olimpico batte per 2-1 lo Spezia e prosegue la sua corsa al treno Champions. La squadra di Inzaghi fatica contro i bianconeri di Italiano, ma ancora una volta ringrazia il centravanti colombiano che trasforma il rigore decisivo a ridosso dei minuti di recupero. Nel finale thrilling i capitolini restano in 9 (espulsi Correa e Lazzari), ma resistono e portano a casa il bottino. Con questa vittoria la Lazio sale a quota 52 punti in classifica, restando in corsa per la lotta europea. Altro stop, invece, per lo Spezia che lotta ma è costretto a restare ancorato a quota 29 punti in graduatoria.

Il primo tempo

La Lazio recupera Luis Alberto ma in avvio Inzaghi decide di lasciarlo in panchina, schierando titolare Andreas Pereira: davanti c’è il tandem Inzaghi-Correa. Lo Spezia si affida invece al consueto 4-3-3, con Piccolo supportato da Gyasi e Farias. L’avvio della gara è a rilento, con i capitolini che al 9′ provano ad affacciarsi in avanti. Immobile serve al centro Correa, con l’argentino che calcia alto dal dischetto del rigore. Gli ospiti non rinunciano al consueto gioco propositivo, replicando pochi minuti più tardi. Gyasi prova la conclusione di potenza dopo una bella percussione centrale, ma Reina fa buona guardia e disinnesca il tentativo dell’attaccante.

La partita stenta a decollare, con il gioco che ristagna a metà campo. Immobile davanti fa tanto movimento, ma è braccato puntualmente dai difensori dello Spezia. Proprio la formazione di Italiano, nel finale di prima frazione, torna ad essere pericolosa in avanti: Farias pesca con i giri giusti l’inserimento di Maggiore che stacca bene di testa, ma manda la sfera di un soffio sul fondo. E’ l’ultima emozione del primo tempo che termine a reti inviolate.

La ripresa

Nella ripresa Inzaghi si gioca subito la carta Luis Alberto e Fares, con la Lazio che passa in vantaggio al 56′ con Lazzari: errore di Ricci in mediana che spalanca la ripartenza ai biancazzurri. Correa verticalizza per Lazzari che in area batte Zoet nonostante la deviazione di Chabot. Il gol subito scuote lo Spezia che prova ad alzare il proprio baricentro con l’ingresso in campo dei vari Nzola e Verde: la Lazio, invece, prova a pungere in ripartenza sostituendo Immobile e Milinkovic con Caicedo ed Akpa Akpro. Le sostituzioni sorridono alla squadra di Italiano, che al 73′ trova improvvisamente il pareggio: Verde si inventa una rovesciata pazzesca che si insacca alle spalle di Reina toccando leggermente la base della traversa.

Nel finale succede praticamente di tutto, con la Lazio che all’89’ torna in vantaggio: Giua, dopo un consulto al VAR, concede rigore per un tocco di braccio di Marchizza che genera vibranti proteste dalla panchina ligure. Dal dischetto si presenta Caicedo che non sbaglia e fa 2-1: il colombiano, ancora una volta nel finale, si dimostra risorsa preziosissima per Inzaghi. Lo Spezia però non demorde e nel recupero prova a riversarsi in avanti a caccia del pareggio: gli animi si surriscaldano fino ad un accenno di rissa tra le due panchine, con Lazzari (proteste eccessive) e Correa (doppia ammonizione) che vengono espulsi dal direttore di gara. I capitolini resistono fino alla fine e portano a casa tre punti d’oro per la corsa Champions.

(LaPresse)

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