Sicurezza, la direttiva di Salvini contro i sindaci ‘distratti’

Prosegue intanto lo scontro con la sindaca di Roma, Virginia Raggi, definita dal vicepremier "inadeguata" a guidare la capitale

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse Nella foto Matteo Salvini

MILANO – È una replica ad personam quella che il ministro dell’Interno Matteo Salvini riserva ai sindaci “distratti”.

La direttiva di Salvini

Per il terzo giorno prosegue lo scontro sulla direttiva anti degrado inviata dal Viminale ai Prefetti per assegnare loro poteri speciali nella sicurezza della città. Una circolare non gradita ai primi cittadini che, con questa decisione, si sono sentiti scavalcati e accusati di troppa distrazione nel controllo del territorio.

All’annuncio del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, di ricorrere al Tar e alla Corte europea dei diritti, Salvini risponde ricordando come il capoluogo siciliano sia l’unico a non essersi dotato ancora la carta d’identità elettronica.

Più poteri ai prefetti contro i sindaci distratti

Fonti del Viminale fanno sapere che sono state comunicate “più proroghe per passare alla nuova anagrafe. Salvo disattendere le promesse e chiedere ulteriori rinvii evidenziando sempre nuove difficoltà organizzative e di personale”. Una nota che si conclude con la risposta del ministro: “È il primo cittadino che ignora cosa accade nei propri uffici”, scrive Salvini. E’, dunque, distratto.

Lo scontro Salvini-Raggi sulla gestione della capitale

Nel continuo scontro con la sindaca di Roma, Virginia Raggi, definita dal vicepremier “inadeguata” a guidare la capitale sulla scia del caso Ama, si aggiunge anche il botta e risposta sulle cosiddette ‘zone rosse’. Le aree previste dalla direttiva, che andrebbero a vietare lo stazionamento a persone dedite ad attività illegali. Disponendone l’allontanamento per la prima cittadina resterebbero solo ‘un foglio di carta’.

La replica del vicepremier leghista

A questa accusa, il leader leghista precisa che la circolare va invece nella direzione di salvare Roma dal degrado, dai turisti cafoni e incivili in genere. E su questo Salvini ribadisce: “Basta leggere le norme e applicarle, ma evidentemente la Raggi è distratta”.

Salvini contro Nardella e De Magistris

Non attenti, secondo il ministro, anche Dario Nardella e Luigi De Magistris. Il sindaco di Firenze, in quota Pd, non si sarebbe accorto che grazie al governo giallo-verde stanno arrivando sui territori, compreso quello toscano, nuovi agenti e nuove risorse.

Stessa obiezione mossa al primo cittadino napoletano. “Il 23 marzo scorso De Magistris diceva che la sicurezza è compito dello Stato e non suo. Ma quando intervengo per dare strumenti e risorse mi accusa di attaccare i sindaci. Si metta d’accordo con se stesso”, replica il ministro. Anche lui, dunque, si conferma sindaco distratto.

(LaPresse/di Valentina Innocente)

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