Sicurezza, l’emergenza secondo il centrodestra

Sebastien Muylaert/ Wostok Press/ Maxppp LaPresse -- Only Italy

ROMA  (Alfredo Stella) –  “Più sicurezza nel nostro paese”, uno dei punti di forza della campagna elettorale del centrodestra. Salvini e Meloni hanno cavalcato la problematica insistendo che, una volta al governo, le cose in Italia sarebbero cambiate. In meglio, ovviamente. “Non vedo l’ora di andare al governo per riportare sicurezza e serenità in tutta Italia – ha ribadito più volte Salvini – aveva detto Matteo Salvini”. I dati sui reati di Dataroom, di Milena Gabanelli presentando in anteprima i dati del 2017 del ministero degli Interni, raffrontati con quelli degli anni precedenti. Solo nel 2017 gli omicidi sono diminuiti dell’11,2%, (335 contro 400, 47 dei quali per mano della criminalità organizzata), i furti del 7% e le rapine dell’8,7%. Quel che è stabile, invece, è il dato della violenza domestica Ma sepure i reati sono in calo, la sensazione di sicurezza in Italia è tutt’altro che presente. La sensazione di insicurezza ha portato gli italiani anche a spendere di più per i sistemi d’allarme e anti intrusione (forse unico vero deterrente rispetto ai furti e concausa della diminuzione dei reati). Il mercato dei sistemi di sicurezza è quasi raddoppiato, passando da poco meno di 1,2 mld nel 2011 a quasi 1,8 mld nel 2016 con una crescita di 200 milioni solo dal 2015 al 2016. Non solo: la diciannovesima edizione della fiera sui sistemi di sicurezza che si tiene ogni anno a Milano, si è chiusa lo scorso novembre con un incremento del 35% dei visitatori e del 40% degli espositori. Segno che c’è un interesse maggiore. Le Regioni in cui si sono registrate il maggior numero di licenze di porto d’armi sportivo dal 2014 al 2016 sono: Lombardia +43,1%, Marche +42,4%, Molise +52,6%, Basilicata +46,1%

 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome