Soldi ai partiti, l’ultima giravolta dei 5 Stelle

Presutto: violato un valore fondante. Iovino: con il 2x1000 aiuteremo gli attivisti

NAPOLI – Fiato alle trombe. Il popolo pentastellato si è espresso: il 72% degli iscritti ha votato per il sì all’accesso del Movimento al 2 per mille cancellando in un solo colpo gli ultimi due baluardi 5 Stelle. Il primo era quello che vedeva i grillini opporsi al finanziamento pubblico ai partiti e a parole promettere di cancellare anche la possibilità di destinargli il 2 per mille e il secondo era quello del taglio degli stipendi per restituire allo Stato parte del proprio compenso. Versare su un conto privato parte del denaro percepito come parlamentari o consiglieri regionali da un lato vantandosi di restituire soldi ai cittadini e dall’altro intascare il 2 per mille sarebbe quantomeno farsesco. L’immagine sarebbe quella della mano destra che ‘dona’ denari mentre la sinistra li recupera. Ma tant’è. I senatori, deputati e consiglieri regionali lo sanno e vivono in imbarazzo, tanto da non volersi esprimere sull’esito della votazione. No comment del presidente della Camera Roberto Fico, ma anche della capogruppo in consiglio regionale Valeria Ciarambino. A non nascondersi dietro un dito il senatore Vincenzo Presutto che pur essendo amareggiato dall’esito della votazione online, non ha intenzione di lasciare il Movimento. “Rispetto il voto degli iscritti – ha detto – ma oggi è stato violato un valore fondante del M5S quello di tenere lontani dai partiti i finanziamenti pubblici. Il Movimento si era sempre espresso contro questa possibilità. Sono preoccupato per le conseguenze che possono derivarne visto che questo elemento ha decretato il successo del M5S. E’ mia intenzione continuare la mia esperienza con il M5S affinché si possano recuperare quei valori voluti da Grillo e Casaleggio come garanzia per ridare garanzie ai cittadini ed essere un punto riferimento”.

Posizione diversa è quella espressa dal deputato Luigi Iovino a cui, evidentemente, non pesa l’ennesima piroetta grillina. “Destineremo il 2 per mille al potenziamento dell’attività politica sul territorio – ha spiegato – Sosterremo, con questi fondi, le azioni che da anni i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e i nostri attivisti portano avanti con sacrificio nei singoli comuni (cose che erano già previste e che sarebbero dovute avvenire proprio grazie all’utilizzo di una parte del taglio degli stipendi dei parlamentari e consiglieri regionali 5 Stelle ndr) nei quartieri e nelle periferie, dove da anni siamo l’unica voce per tantissime comunità. A partire da oggi riusciremo a essere più vicini ai bisogni e alle richieste dei nostri cittadini. Allo stesso tempo, grazie ai nostri iscritti, destineremo i fondi ricavati dalle restituzioni dei nostri stipendi ad associazioni ed enti da sempre vicini ai bisogni dei più deboli”. Restituzioni che sono sospese da mesi e che vedono ancora molti deputati e senatori, ma anche consiglieri regionali, in stato di morosità.

Da quando è stato sciolto il contratto con Davide Casaleggio numero uno di Rousseau e chiuso il sito TiRendiconto, dove era possibile vedere chi era in regola e chi no, in casa 5 Stelle ognuno fa come gli pare. Fatto è che dire di restituire ai cittadini e poi intascare il due per mille (trattasi sempre di soldi dei contribuenti) è una contraddizione in termini che ha il sapore di un’ipocrita furbata.

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