Scricchiola il consiglio regionale. Soldi alla ‘ndrangheta in cambio di voti, Gratteri chiude le indagini per Greco. E il presidente rischia il processo per abuso d’ufficio

Greco fu eletto nel 2014 nella lista 'Oliverio presidente'. Il governatore è coinvolto in un'altra inchiesta (che non ha legami con la 'ndrangheta) coordinata dalla Procura di Catanzaro

Nicola Gratteri ospite di Otto e Mezzo
Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 22-04-2016 Roma Politica Nicola Gratteri ospite di Otto e Mezzo Nella foto Nicola Gratteri

CATANZARO – Lo avrebbe votato il clan di Cosenza in cambio di denaro. Un appoggio che secondo gli inquirenti, nel 2014, gli ha permesso di ottenere 7900 voti. Orlandino Greco, consigliere regionale, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Quattro anni fa si candidò nella lista ‘Oliverio Presidente’, una delle civiche che sostennero (e portarono alla vittoria) Mario Oliverio, leader della coalizione del centrosinistra ed oggi governatore della Calabria.

Soldi alla ‘ndrangheta in cambio di voti

La Dda di Catanzaro ha dichiarato conclusa l’attività investigativa a carico di Greco.

Quando il politico decise di compiere ‘il salto, riuscendo ad approdare sullo scranno del consiglio regionale, era già sindaco di Castrolibero. Nell’inchiesta con l’allora primo cittadino è coinvolto anche il suo vicesindaco dell’epoca: Aldo Figliuzzi. Entrambi, stando a quanto accertato dalla Procura distrettuale, per affrontare una campagna elettorale (per le regionali) in discesa si rivolsero al boss Michele Bruni.

Il no all’arresto cautelare

Il gip nei mesi scorsi respinse la richiesta di custodia cautelare avanzata dalla Dda per il consigliere regionale. Il procuratore Nicola Gratteri però è andato avanti. Ha portato a termine l’indagine ed ora i suoi pm valuteranno se chiedere o meno il rinvio a giudizio per gli inquisiti.

Il lavoro della Dda è stato supportato dalle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia. Il pentito Ernesto Foggetti ha raccontato che il sindaco (Greco) avrebbe versato 20mila euro per ottenere il sostengo elettorale dal boss Bruni. A fare da tramite tra il politico e la cosca, ha chiarito il collaboratore, era Figliuzzi.

Scricchiola il consiglio regionale

Non è l’unica grana per il consiglio regionale della regione Calabria. Nei giorni scorsi sempre la Procura di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente: Oliverio è accusato di abuso d’ufficio. L’indagine che ha coinvolto il governatore non c’entra con la ‘ndrangheta. Il leader democrat è estraneo alle inchieste sulla cosca. La vicenda che lo ha travolta riguarda, invece, la sua presunta ingerenza politica per garantire ad un dipendente di un Comune lo spostamento in una società in house (Calabria verde).

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