Sostegno di Di Maio ai gilet gialli, ‘guerra fredda’ tra Italia e Francia

Il vicepremier inciampa sui manifestanti transalpini: critiche anche dai dissidenti del Movimento Cinque Stelle

ROMA – Il messaggio del vicepremier Luigi Di Maio ai gilet gialli “Continuate a manifestrae siamo con voi”, non è piaciuto al governo francese e neanche ai dissidenti pentastellati. Toni aspri nel botta e risposta tra i ministri italiano e francese Nathalie Loiseau.

Nessuna intromissione

Questa la richiesta del ministro agli affari esteri Loiseau. “La Francia si guarda bene dal dare lezioni all’Italia – dice la ministra dimenticando il passato – I signori Salvini e Di Maio imparino a tenere pulita casa loro”.

La replica

Se la Loiseau ha la memoria corta, Di Maio no. “Forse si dimentica di quando il suo presidente, Macron, parlando del nostro governo ci aveva paragonato alla lebbra – ricorda le parole il pentastellato – ‘Li vedete crescere come una lebbra, un po’ ovunque in Europa, in Paesi in cui credevamo fosse impossibile vederli riapparire’. Quanta ipocrisia”.

L’appoggio ai gilet gialli

“Il popolo francese – ribadisce Di Maio – chiede il cambiamento. E’ chiaro che qualcosa deve cambiare. E’ora di smettere di impoverire l’Africa con politiche colonialiste, che causano ondate migratorie verso l’Europa e che l’Italia si è trovata più volte a dover affrontare da sola”.

Dissidenti contrari

Non ci sta la dissidente senatrice grillina Elena Fattori a tacere dinanzi a quello che considera uno scatto in avanti del vicepremier Di Maio. Non curante del rischio espulsione dal Movimento attacca. “Ma quali Gilet gialli – dice – Noi siamo un’altra cosa. Noi siamo stati e siamo francescani, quelli lì invece sono dei violenti. La nostra è stata una rivoluzione gentile”. “Noi – sottolinea Fattori – ci siamo sempre detti: mai prendere posizioni su quanto succede all’estero. Quando venne eletto Macron criticammo aspramente Renzi che fece un endorsement sul presidente francese. Perché abbiamo cambiato idea anche su questo sano principio? Dovremmo essere spettatori silenti e invece”. In casa 5 Stelle c’è maretta.

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