Squalo elefante intrappolato in una rete, la Sea Shepherd lancia l’allarme

Rapporti volutamente poco chiari sul numero di catture non intenzionali tengono la popolazione all’oscuro

Photo: LaPresse/XinHua

MILANO – La notte del 31 marzo, durante uno dei pattugliamenti notturni di Sea Shepherd nel Golfo di Biscaglia in Francia per documentare la cattura accidentale di delfini da parte dei pescherecci commerciali, è stato filmato un grande squalo elefante dentro una rete. Mentre veniva issato a bordo di un peschereccio a traino francese.

Squalo elefante in trappola

I pescatori stavano trascinando un grande delfino gonfiabile a poppa, probabilmente nel tentativo di ingannarci. Dopo avere visto che lo squalo si dimenava all’interno della loro rete proprio davanti alle nostre videocamere, i pescatori hanno prima tirato a bordo il pescato. E poi hanno rilasciato lo squalo, già molto stressato. Quando si è allontanato, i pescatori hanno cantato: “Abbiamo salvato Willy!”

La Sea Shepherd lancia l’allarme

“E’ impossibile sapere se questo squalo sopravvivrà allo stress e alle possibili ferite causate dalla cattura. Lo squalo elefante è una specie innocua. Segnalata come “vulnerabile” dall’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), un gradino sopra dall’essere “minacciata””, dice Sea Shepherd Italy. “Queste immagini confermano che i delfini non sono le uniche vittime di questi metodi di pesca non selettivi, che dovrebbero essere vietati in aree come il Golfo di Biscaglia. Dove vivono animali protetti o minacciati”, aggiunge.

L’impatto dei pescherecchi sui delfini

Da Gennaio a Marzo- spiega Sea Shepherd Italy sulla costa occidentale della Francia, una media di 6.000 delfini vengono uccisi ogni anno da grandi pescherecci a strascico e da pescherecci accoppiati (con reti posizionate tra le due imbarcazioni). Quella cifra può arrivare a 10,000 esemplari, secondo il Pelagis Observatory con sede a La Rochelle. Ed è più del totale dei delfini massacrati nelle isole danesi delle Faroe e nella baia di Taiji (Giappone) messi insieme. Queste imbarcazioni hanno come obiettivo la zona di riproduzione della spigola durante il relativo periodo, appunto, di riproduzione.

Una pratica mortale per i delfini

I delfini, che tipicamente vivono assieme alle spigole, rimangono intrappolati nelle reti dei pescatori che catturano indiscriminatamente ogni essere vivente lungo il loro tragitto. La maggior parte dei delfini muore nelle reti e quelli che vengono tirati in superficie generalmente muoiono a causa delle ferite inflitte loro dai pescatori a bordo delle imbarcazioni. Questa pratica non solo minaccia la popolazione di spigole ma è anche mortale per i delfini che accidentalmente rimangono intrappolati e annegano nelle reti. Nel febbraio 2018 la nave di Sea Shepherd Bob Barker, in transito a La Rochelle, filmò i pescherecci a strascico Jeremi Simon e Promethée. Mentre issavano le loro reti con due delfini intrappolati all’interno delle stesse.

Si rischia l’estinzione dell’intera specie

“La popolazione di delfini rischia di essere spazzata via dalla costa atlantica della Francia”, è l’allarme di Sea Shepherd Italy. “Anno dopo anno, il Pelagis Observatory ha pubblicato relazioni allarmanti sul declino della popolazione di delfini. Inclusa una relazione del 2016 firmata dal Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (CNRS), da Pelagis e dall’Università de La Rochelle, che prevede il rischio a medio termine della sopravvivenza di questa popolazione, a causa della mortalità provocata dai pescherecci”.

Il giallo sul numero di catture

“Rapporti volutamente poco chiari sul numero di catture non intenzionali tengono la popolazione all’oscuro. By-catch (non intenzionale, ndt) è il termine vago usato per descrivere l’ecatombe di delfini che ha luogo, ogni anno, lungo le coste francesi, un massacro che avviene in una totale e ben protetta oscurità. Infatti, malgrado la legge richieda che i pescatori dichiarino le catture di delfini, lo Stato non ha in pratica designato nessun ente che raccolga tali dati”, sottolinea.

(LaPresse)

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