Stalking e violenza sessuale: una misura cautelare a Sant’Agata di Militello

Gli agenti del commissariato di Sant’Agata di Militello (Messina) hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari e del divieto di avvicinamento, nei confronti di un sessantenne santagatese, dipendente del Comune, resosi responsabile dei reati di stalking e di violenza sessuale ai danni di una donna, cinquantenne

Foto LaPresse -Elisa Contini 17/11/2017 Parma ( IT ) cronaca Il boss della mafia Totò Riina muore a Parma nell'ala dedicata ai detenuti dell'Ospedale Maggiore, viene portato in medicina legale per l'autopsia . Ospedale che verrà presidiato dalle forze dell'ordine Nella foto: Poliziotti e carabinieri Photo LaPresse- Elisa Contini 17/11/2017 Parma (it) NEWS the day after the death of Totò Riina. Dead in Parma at the Ospedale Maggiore. In the pictures : policeman

MILANO – Gli agenti del commissariato di Sant’Agata di Militello (Messina) hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari e del divieto di avvicinamento, emessa dal gip del tribunale di Patti Domenico Molina, su richiesta del procuratore della Repubblica di Patti Angelo Cavallo e del sostituto procuratore Antonietta Ardizzone, nei confronti di un sessantenne santagatese, dipendente del Comune, resosi responsabile dei reati di stalking e di violenza sessuale ai danni di una donna, cinquantenne.

La misura cautelare segue una articolata indagine svolta dagli uomini del commissariato di Sant’Agata di Militello, a seguito di una denuncia presentata nel mese di aprile dalla parte offesa. Quest’ultima ha riferito come, ogni volta che si recava al cimitero locale per rendere omaggio a parenti defunti, veniva avvicinata dal dipendente che, approfittando dei momenti in cui non vi erano altre persone, la molestava con frasi volgari, inseguendola durante tutto il percorso.

Questa condotta molesta veniva portata avanti dall’indagato tutte le volte che la donna si recava al cimitero, tanto che la stessa si è trovata costretta a ridurre le visite oppure ad andare in momenti in cui il dipendente era assente dal turno. L’indagato, inoltre, oltre alle molestie perpetrate di persona, telefonava a tutte le ore sul telefono della vittima al punto da indurla a spegnere il telefono nelle ore serali o notturne. Ciò nonostante, il molestatore era solito usare accorgimenti quali rendere ignoto il suo numero mentre effettuava le chiamate. Durante la stesura della prima denuncia, le molestie telefoniche ai danni della vittima sono avvenute persino in presenza degli agenti del commissariato.

Le molestie e le insistenze dell’indagato sono arrivate al punto che, durante una delle visite al cimitero, la vittima è stata minacciata di morte; inoltre, in un’altra circostanza, lo stalker l’ha inseguita e bloccata in una zona isolata, palpeggiandola.

L’acquisizione di precisi elementi di riscontro probatorio hanno consentito ai poliziotti di presentare un’articolata informativa alla procura di Patti che, valutati gli elementi raccolti, ha chiesto al gip di Patti la misura degli arresti domiciliari con divieto assoluto di mantenere contatti con altre persone. I reati contestati sono quelli di atti persecutori e di violenza sessuale.

(LaPresse)

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