Starbucks: lavoratori scioperano in oltre 100 punti vendita Usa

I lavoratori di Starbucks di oltre 100 punti vendita statunitensi hanno dichiarato di voler scioperare giovedì, in quella che sarebbe la più grande azione sindacale da quando, alla fine dello scorso anno, è iniziata una campagna per la sindacalizzazione dei negozi dell'azienda.

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I lavoratori di Starbucks di oltre 100 punti vendita statunitensi hanno dichiarato di voler scioperare giovedì, in quella che sarebbe la più grande azione sindacale da quando, alla fine dello scorso anno, è iniziata una campagna per la sindacalizzazione dei negozi dell’azienda. Lo sciopero è previsto in coincidenza con l’annuale Red Cup Day di Starbucks, quando l’azienda offre gratuitamente tazze riutilizzabili ai clienti che ordinano una bevanda natalizia. I lavoratori dicono che spesso è uno dei giorni più affollati dell’anno. Starbucks ha rifiutato di dire quante tazze rosse intende distribuire.

I lavoratori affermano di essere alla ricerca di una retribuzione migliore, di orari più costanti e di un aumento del personale nei negozi più affollati. Starbucks si oppone allo sforzo di sindacalizzazione, affermando che l’azienda funziona meglio quando lavora direttamente con i dipendenti. Il gigante del caffè di Seattle ha più di 9.000 negozi di proprietà negli Stati Uniti. Secondo Starbucks Workers United, il gruppo che organizza l’iniziativa, i negozi di 25 Stati hanno in programma di partecipare all’azione sindacale. Alcuni lavoratori hanno programmato un picchetto per tutto il giorno, mentre altri hanno previsto scioperi più brevi. Il sindacato ha dichiarato che l’obiettivo è quello di chiudere i negozi durante gli scioperi. Willow Montana, capoturno in un negozio Starbucks di Brighton, Massachusetts, ha programmato lo sciopero perché Starbucks non ha avviato la contrattazione con il negozio nonostante il successo del voto sindacale di aprile. “Se l’azienda non vuole contrattare in buona fede, perché dovremmo venire a lavorare dove siamo sotto organico, sottopagati e sovraccaricati di lavoro?”, ha detto Montana. Altri, tra cui Michelle Eisen, organizzatrice sindacale in uno dei primi negozi a organizzarsi a Buffalo, New York, hanno detto che i lavoratori sono arrabbiati perché Starbucks ha promesso salari e benefit più alti ai negozi non sindacalizzati. Starbucks afferma di seguire la legge e di non poter concedere aumenti salariali ai negozi sindacalizzati senza contrattazione.

LaPresse

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