‘Stesa’ con oltre 60 colpi di pistola

'Stesa' con oltre 60 colpi di pistola
'Stesa' con oltre 60 colpi di pistola

NAPOLI – Tensione nel centro storico: faida tra ‘baby clan’ della Sanità e del Borgo Sant’Antonio Abate. Pochi giorni fa una stesa con oltre 60 colpi di pistola da via Arena della Sanità, a via Sanità, fino al ponte. Il commando in moto ha attraversato mezzo quartiere, sparando all’impazzata: un messaggio ai gruppi della Sanità. Lo raccontano i residenti. E la polizia cerca i riscontri. Vuole capire cosa sia successo. Gli scenari. Le paranze della Sanità litigano quasi ogni giorno con quelle del Borgo Sant’Antonio Abate. I babyboss hanno approfittato degli arresti nei clan storici, per prendere il posto dei vecchi cartelli. Sia alla Sanità che al Borgo Sant’Antonio Abate sono emanazione dei Vastarella-Sequino e dei Contini.

Il rischio è che nel conflitto possano scivolare le cosche. In questo caso l’Alleanza di Secondigliano (Contini, Mallardo, Licciardi) avrebbe la meglio, secondo un investigatore esperto. Ma torniamo agli spari in via Sanità. Non è stata una stesa, ma una dichiarazione di guerra. Quasi certamente il raid segue di poche ore un assalto armato al Borgo Sant’Antonio Abate. Un botta e risposta: è la pista battuta dagli inquirenti in queste ore. I nervi sono a fior di pelle e c’è il pericolo di una escalation nel centro cittadino. Va detto, che agli agenti e ai carabinieri arrivano poche segnalazioni ufficiali. Ed è difficile ricostruire i fatti. Così gli investigatori cercano informazioni in via confidenziale, per capire cosa stia accadendo al rione Sanità.  

Di certo c’è uno scontro tra baby-paranze, con ventenni armati fino ai denti. Lo raccontano i fatti di cronaca e i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza. L’allerta è massima e la Procura ha acceso i riflettori sui vicoli del centro storico. Di più. Dietro alle baby cosche ci sono personaggi legati ai clan: spesso parentele suggellano le ‘aderenze’ criminali. Ecco perché gli inquirenti sanno che può succedere di tutto nelle prossime ore. 

Le verifiche sono tuttora in corso e la zona è presidiata dalle pattuglie con controlli mirati.

Intanto sale la tensione al rione Sanità. La polizia pochi giorni fa ha sventato un assalto di fuoco: in un complesso di edilizia fatiscente in vico II Rosariello alle Pigne ha trovato un revolver 7,65 con matricola abrasa pronto a fare fuoco. Nel serbatoio sei cartucce, altre nove accanto. Il necessario per un agguato. Un’altra arma a salve era poco più avanti. Gli agenti sanno che gli equilibri sono saltati e le paranze sono arrivate ai ferri corti. Da quando la vecchia guardia è stata quasi azzerata dalle inchieste, le nuove leve hanno fatto passi avanti e cercano di colmare il  vuoto di potere alla Sanità. 

Gang di ventenni e trentenni si sfidano nei vicoli fino all’alba. Lo sanno le pattuglie che sorvegliano le stradine fino all’alba e vedono batterie di centauri sfrecciare nel rione fino all’alba. Secondo gli investigatori, è cominciata la corsa alle armi. 

Potrebbe essere saltato (o non rispettato) un accordo. Gli inquirenti cercano informazioni in via confidenziale.

C’è il rischio di una nuova faida nei vicoli del centro storico della città. 

I baby boss vogliono scalzare la vecchia guardia

Un vuoto di potere ha scatenato gli appetiti degli ‘emergenti’. Non hanno più di trenta anni. Dal grilletto facile. Gli investigatori li monitorano. Accade al rione Sanità, come ai Quartieri Spagnoli e al Cavone. Da quando le inchieste hanno azzerato i grandi clan, i baby boss hanno fatto passi avanti. Cominciano a fare rumore. Lo rivelano tutti gli indicatori. 

La polizia e i carabinieri sequestrano arsenali nei vicoli e bloccano ventenni con le armi. 

Le nuove leve  sono pronte a tutto. Sgomitano per farsi spazio. Con ogni probabilità i vecchi boss fanno fatica a tenere a freno gli ‘emergenti’, non ci riescono. Le nuove leve sono esuberanti e fuori controllo. Gli inquirenti sanno che le baby paranze sono molto più pericolose: non hanno freni e quasi sempre sono ingestibili. 

Dietro alle ultime tensioni nel centro storico ci sarebbe una lite tra le baby paranze del rione Sanità e quelle del Borgo Sant’Antonio Abate. Lo dimostrano le stese in sequenza. 

I baby boss stanno colmando il vuoto di potere e cercano di scalare le gerarchie criminali. I Vastarella e i Sequino quasi non si vedono più. Gli arresti eccellenti hanno  disarticolato i sodalizi storici nella Sanità. Basta citare solo alcuni nomi, come Patrizio Vastarella e il figlio Antonio, Nicola Sequino

Di certo le scintille tra le nuove leve attirano i riflettori della Procura e delle forze dell’ordine. E questo crea più di un mal di pancia tra chi non vuole ‘ingerenze’ nei vicoli. 

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