Terrorismo, si era convertito all’Islam ma già era finito in manette per violenza sessuale

Era già finito in manette per violenza sessuale, Giuseppe D'Ignoti

Foto LaPresse -

CATANIA (LaPresse) – Terrorismo, si era convertito all’Islam ma già era finito in manette per violenza sessuale. Era già finito in manette per violenza sessuale, Giuseppe D’Ignoti, il 32enne italiano arrestato dalla polizia di Catania. Per apologia del delitto di terrorismo mediante strumenti telematici.

L’uomo, catanese, avrebbe istigato alla guerra santa sui social dopo essersi convertito all’Islam. L’indagine della sezione Antiterrorismo della Digos, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, nasce nel 2016.Aanno in cui D’Ignoti avrebbe iniziato a svolgere un’intensa attività di proselitismo su Whatsapp. Si faceva chiamare Ahmed e, fingendosi di nazionalità egiziana, inviava ai gruppi della piattaforma video e immagini ritraenti le gesta delle milizie dello Stato islamico. Con Scene di uccisioni cruente e decapitazioni.

Tra i messaggi intercettati dalla Ppostale spiccano anche i cosiddetti ‘Nasheed’, ovvero i tipici canti che inneggiano all’Isis e alla Jihad. Secondo gli investigatori emerge “una visione estremistica e radicalizzata della fede religiosa islamica. Anche con lo scopo di far osservare rigorosamente alle donne i dettami della religione musulmana”. Questo si legge in una nota della questura di Catania.

D’Ignoti non è nuovo alla giustizia. A ottobre 2017 si trovava già in carcere a seguito di un’indagine della Digos etnea. Per gravi reati commessi nei confronti della ex convivente, di nazionalità ucraina. L’indagine per apologia del terrorismo sui social, che ha portato a un nuovo arresto, si riferisce a fatti verificatisi tra il 2016 e il 2017.

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