Test nucleari vietati per salvare la Terra

NAPOLI – E’ la Giornata mondiale contro i test nucleari. Ogni anno, il 29 agosto, il pianeta si ferma per riflettere sui catastrofici danni ambientali e alla salute prodotti nell’ultimo secolo. Il 2 dicembre 2009, la 64esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito l’evento adottando all’unanimità la risoluzione 64/35 che chiede maggiore consapevolezza ed educazione “sugli effetti delle esplosioni di test di armi nucleari o di qualsiasi altra esplosione nucleare e sulla necessità della loro cessazione come uno dei mezzi per raggiungere l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari”.

Il trattato
All’inizio si prestava poca attenzione ai loro effetti devastanti sulla vita umana, per non parlare dei pericoli delle conseguenze derivanti dai test atmosferici. La storia ne ha poi mostrato gli effetti terrificanti e tragici, soprattutto quando le situazioni controllate finiscono male, e alla luce della maggior potenza e distruttività delle armi odierne. Il principale meccanismo per eliminare i test sulle armi nucleari è il Trattato sulla messa al bando totale dei test nucleari (Ctbt). E’ stato adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 10 settembre 1996. Ad oggi, 186 paesi hanno firmato il trattato e 178 lo hanno ratificato. Affinché il Trattato entri in vigore, deve essere ratificato dagli Stati con significative capacità nucleari.

Storia
Nei cinquant’anni dal 1945 e l’apertura alla firma del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari nel 1996, sono stati effettuati oltre 2mila test nucleari in tutto il mondo. Gli Stati Uniti hanno condotto 1.032 test tra il 1945 e il 1992, l’Unione Sovietica 715 tra il 1949 e il 1990, il Regno Unito ne ha effettuati 45 tra il 1952 e il 1991, la Francia 210 test tra il 1960 e il 1996, la Cina 45 tra il 1964 e il 1996 e l’India un solo test nel 1974. Da quando il trattato è stato aperto alla firma, nel settembre 1996, sono stati condotti 10 test nucleari: due in India e due in Pakistan nel 1998, e i restanti 6 nella Repubblica popolare democratica di Corea nel 2006, 2009, 2013, 2016 e 2017. Le esplosioni nucleari sono state fatte esplodere in tutti gli ambienti: fuori terra, sotterraneo e sott’acqua. Le bombe sono state fatte esplodere in cima a torri, a bordo di chiatte, sospese a palloni aerostatici, sulla superficie terrestre, sott’acqua fino a una profondità di 600 metri, sottoterra fino a una profondità di oltre 2.400 metri e in tunnel orizzontali. Le bombe di prova sono state sganciate da aerei e lanciate da razzi fino a 200 miglia nell’atmosfera.

Danni ambientali
I test nucleari hanno effetti devastanti sulla Terra. Queste sostanze rimangono pericolose per migliaia di anni e richiedono soluzioni di smaltimento a lungo termine. Il rilascio nell’ambiente può avere poi conseguenze letali sulla salute umana e sull’ecosistema circostante. L’impatto ambientale dell’energia nucleare non riguarda solo gli eventi catastrofici, ma anche l’intero ciclo di vita del l’energia nucleare, in primis la produzione di scorie radioattive.

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