Torino, banda dei lingotti d’oro: sequestrate 29 società per 250 milioni

Il saldo complessivo dei conti correnti, al momento del sequestro, supera il milione

TORINO – I carabinieri del comando provinciale di Torino nell’ambito del’inchiesta denominata Avatar, nell’ambito della quale nei giorni scorsi sono stati arrestati sei imprenditori, hanno sequestrato 29 società. Per un volume d’affari riferibile all’anno di imposta 2017 di complessivi 250 milioni di euro. Tra le società coinvolte c’è anche l’hambugheria di Eataly di Settimo Torinese, come riporta la versione online del quotidiano La Stampa.

La maxi-operazione a Torino

I militari di Torino, supportati da quelli di Cosenza, Milano e Vercelli, hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo. Per reati di riciclaggio, auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori di società attive nel settore energetico e consulting finanziario. Delle quali 8 con relative unità immobiliari, 79 conti correnti bancari, 25 carte postepay e prepagate, 6 autovetture contanti e lingotti in oro. Per un totale, escluso il valore delle società, di 2,5 milioni di euro.

La banda dei lingotti godeva di fondi pubblici e privati e illecite detrazioni

In particolare, i carabinieri hanno accertato che il sodalizio criminoso (con il coinvolgimento a vario titolo di complessivi 31 indagati), mediante reiterate intestazioni fittizie e società artatamente create anche con uso di identità false e inesistenti ha indebitamente percepito fondi pubblici e privati. Attraverso truffe, illecite detrazioni fiscali e frodi bancarie per diversi milioni di euro.

Scatta il sequestro, un giro da 250 milioni

Il saldo complessivo dei conti correnti, al momento del sequestro, supera il milione di euro. Il valore delle 29 società coinvolte (operanti con le ragioni sociali più disparate. Dai trasporti, alla ristorazione, al wellness, al financial consulting), quantificato secondo il volume d’affari riferibile all’anno di imposta 2017, è di complessivi 250 milioni di euro.

Le autovetture hanno un valore approssimativo pari a 50mila euro. Nello stesso decreto vengono inseriti e, quindi risequestrati in via preventiva patrimoniale, anche i lingotti d’oro e il contante già rinvenuto. Per il valore complessivo pari a 1.500.000 circa. In totale, escluso il valore delle società, l’operazione Avatar ha consentito di sequestrare somme contanti e oro pari ad oltre 1 milione e 500mila euro.

(LaPresse)

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