Trento, Mattarella partecipa alla 91esima adunata degli Alpini

Foto Ufficio Stampa Quirinale/Francesco Ammendola/ in foto il Presidente Sergio Mattarella

Milano, 13 mag. (LaPresse) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha partecipato alla 91esima adunata degli Alpini, che si conclude oggi a Trento. Il capo dello Stato, reduce da una giornata trascorsa a Dogliani, nel Cuneese, per celebrare il settantesimo anniversario del giuramento e dell’entrata in carica del presidente della Repubblica Luigi Einaudi, è arrivato a Trento poco prima delle 9 del mattino.

Prima tappa, il Doss Trento, dove Mattarella si è recato al mausoleo di Cesare Battisti per deporre una corona. Poi, al cimitero monumentale di via Giusti ha deposto altre due corone, una al monumento ai caduti sul fronte italiano e un’altra a quello eretto per ricordare i caduti nelle file dell’esercito austro-ungarico.

Dal cimitero, il corteo si è spostato direttamente in piazza Dante, dove il presidente della Repubblica ha preso posto sul palco per assistere alla sfilata finale. Le ‘penne nere’ hanno riservato a Mattarella applausi e parole di gratitudine e incoraggiamento, ma anche qualche affettuoso consiglio. “Presidente, pensaci tu!”, è stato l’invito di alcuni alpini, che hanno chiesto all’inquilino del Colle di supervisionare da vicino le trattative per la formazione del governo, che si sono svolte in questi giorni tra M5S e Lega. I leader dei due partiti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, dopo gli incontri di questi giorni a Milano, in serata o al più tardi domani potrebbero salire al Quirinale per fare il punto sul programma stilato in vista di un esecutivo giallo-verde. Una fase delicata, nella quale il presidente ha chiarito che, proprio come il suo predecessore Einaudi, non ha intenzione di limitarsi a giocare un ruolo “notarile”. Quello del capo dello Stato è un ruolo di “tutore dell’osservanza della legge fondamentale della Repubblica”, ha chiarito da Dogliani, ricordando come il suo illustre predecessore, proprio nell’affidare all’ex democristiano Giuseppe Pella il compito di formare un governo, nonostante non fosse una figura gradito alla Dc, abbia in realtà esercitato appieno il “potere di nomina attribuito al suo ufficio”. E ancora, Mattarella ha ricordato che Einaudi rinviò al Parlamento due leggi già approvate “perché comportavano aumenti di spesa senza copertura finanziaria”. Il riferimento all’oggi suona esplicito.

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