Tria: “Via gli 80 euro del bonus Renzi”

Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria boccia il bonus di 80 euro voluto da Renzi: "E' tecnicamente sbagliato, va riassorbito"

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Giovanni Tria

ROMA – Il governo giallo-verde, dopo il consiglio dei ministri infuocato di ieri, si tiene sul filo del rasoio. Dopo le elezioni Europee gli equilibri, già precari, potrebbero cambiare. Il clima è tesissimo e, se l’esecutivo dovesse cadere, queste sarebbero le ultime azioni messe in campo dal governo. Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria, che spesso è stato al centro del terreno di scontro tra le due anime del governo, è intervenuto a ‘Agorà’, su Rai3 e ha parlato dei prossimi tagli. In particolare Tria si è concentrato sul bonus degli 80 euro voluto dall’ex premier Matteo Renzi.

Via il bonus di 80 euro

La cifra del bonus dovrebbe scomparire nella manovra. “Nell’ambito della riforma fiscale gli 80 euro saranno riassorbiti”, ha spiegato Tria. Il taglio deriverebbe dall’ultima ricognizione dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Il bonus Renzi comporta una spesa di oltre 9 miliardi e incide anche sul gettito fiscale. “L’introduzione degli 80 euro da parte del governo Renzi fu una decisione sbagliata, anche tecnicamente fu un provvedimento fatto male e anche il precedente governo cercava di cambiarlo”, ha detto il ministro.

Deficit e decreto famiglia

Il ministro si è mostrato fiducioso per il buon andamento dei mercati: “Nella seconda parte dell’anno potremo avere una ripresa più forte e dipende anche da quanto riusciamo a creare fiducia negli investitori e fiducia nei risparmiatori”. Nei giorni scorsi, il vicepremier Matteo Salvini aveva parlato della possibilità di sforare il 3% nel rapporto deficit-Pil. “Il deficit non è una decisione autonoma dai mercati. Inutile pensare di fare un deficit per 2-3 miliardi in più quando poi per fare questo dobbiamo fare interessi aggiuntivi per 2-3 miliardi. Salvini lo sa bene e non devo spiegare nulla a nessuno. C’è una campagna elettorale in atto”. Sul decreto famiglia voluto dai pentastellati, su cui si sta consumando lo scontro con il ministro Fontana, mancherebbero le coperture economiche: “Le coperture non sono state individuate al momento. Il provvedimento è stato rinviato”. A dopo le elezioni, se il governo sopravviverà.

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