Truffa da 1,6 milioni all’ereditiera Carponi: ordinanza per quattro

Maria Amoroso (in carcere), Luigi Giuliano (irreperibile) e Rosaria Maranta (in carcere)

NAPOLI – “Signora, suo figlio ha causato un incidente e per questo motivo rischia di essere arrestato. Mi presento: sono l’avvocato Bovera. Se vuole evitare l’arresto, ci servono subito 12.7500 euro”. Così i quattro indagati avrebbero agganciato la vittima. E che vittima: Vittoria Caproni, 86 anni, ereditiera milanese. L’anziana è stata vittima di una maxi truffa. Dalla denuncia alle indagini, fino al provvedimento del gip Alessandra Di Fazio del Tribunale di Milano, sono trascorsi in tutto poco più di due mesi. Quanto è bastato alla Procura del capoluogo lombardo e alla polizia di Stato a stringere il cerchio delle indagini attorno a un gruppo composto da quattro persone. Gli agenti hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre dei quattro indagati.

Le indagini

L’attività investigativa, partita da Milano, è approdata in breve tempo nel cuore di Napoli, a Forcella, quartiere che, cartina geocriminale alla mano, non può che ricondurre al clan Giuliano. Non è un caso se a essere destinatario del provvedimento sia Luigi Giuliano, classe 1980, figlio dell’ex capoclan Guglielmo ’o stuort e nipote dell’ex super boss Luigi Giuliano, entrambi collaboratori di giustizia. Ma Luigi Giuliano è riuscito a evitare l’arresto: al momento risulta irreperibile. Chi, invece, non è sfuggito alla polizia è Rosaria Maranta, sua suocera, 57 anni da compiere a luglio; Maria Amoroso, sua nipote, 22enne, incensurata; e Domenico Russo, nato nell’aprile del 1997, anche lui sconosciuto ai database delle forze dell’ordine. Sono tutti residenti a Forcella. Le indagini vengono avviate l’11 gennaio, di mattina, quando Vittoria Caproni presenta denuncia alla polizia.

Il racconto

L’anziana racconta che il giorno prima, verso le 13, ha ricevuto una telefonata da parte di un uomo che si è qualificato come ‘avvocato Bovera’, il quale le ha riferito che il figlio aveva causato un incidente stradale e per questo, al fine di evitare che quest’ultimo venisse arrestato, aveva bisogno nell’immediatezza di 12.500 euro. Colta nell’agitazione, l’ereditiera inizialmente affermava di non avere il denaro richiesto, ma al fine di convincerla il suo interlocutore la faceva parlare anche con una seconda persona, qualificatasi come ‘maresciallo Di Marco’ che, con tono meno conciliante, le diceva che doveva consegnare subito il denaro o altri oggetti preziosi a sua disposizione paventando, altrimenti, gravissime conseguenze legali per il figlio. Quest’ultimo dichiarava che della consegna dei beni si sarebbe occupato un terzo soggetto che, effettivamente, poco dopo si è recato presso il suo appartamento.

L’ereditiera

“A causa dell’incidente – ha raccontato l’ereditiera ai poliziotti – una persona era ricoverata in gravi condizioni mentre la donna era in sala operatoria. Appreso ciò, ho detto che avrebbe sicuramente provveduto l’assicuazione, mentre tale avvocato, che ricordo avere un’inflessione dialettale del sud Italia, ha insistito nel dirmi che la famiglia della persona investita era molto arrabbiata e per sistemare la questione erano necessari 12.700 euro in contanti, più Iva”. La telefonata è partita da Napoli. Intanto, Russo (allertato dai presunti complici) si presentava presso l’abitazione di Vittoria Caproni, a Milano, con un trolley all’interno del quale ha caricato denaro e preziosi per un valore di 1,6 milioni di euro, salvo poi allontanarsi e sparire nel nulla. Giovedì sera il blitz della polizia in largo Donnaregina, a Forcella. Giuliano è sfuggito alla cattura.
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