Truffe: le fiamme gialle di Campobasso sequestrano depositi per 54 milioni

Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Campobasso ha dato esecuzione a una ordinanza di sequestro preventivo di cassetti fiscali con un deposito giacente di 54 milioni di euro di crediti

Foto LaPresse

CAMPOBASSO – Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Campobasso ha dato esecuzione a una ordinanza di sequestro preventivo di cassetti fiscali con un deposito giacente di 54 milioni di euro di crediti di imposta in relazione all’illecito impiego delle risorse pubbliche erogate all’Italia dall’Unione Europea nell’ambito del programma Next Generation Eu.

Le indagini hanno fatto emergere un articolato meccanismo fraudolento finalizzato a conseguire crediti di imposta fittizi attraverso false fatturazioni per interventi di edilizia agevolata tramite bonus statali mai eseguiti. Sono state create centinaia di false identità digitali per l’indebito accesso ai cassetti fiscali attraverso il Portale Cessione Crediti, dove si cedevano crediti d’imposta fittizi relativi a operazioni mai fatte, perfezionando in maniera artificiosa iter per le opzioni relative agli interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficientamento energetico, rischio sismico, impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica. I committenti esercitavano lo sconto in fattura a beneficio di società che non avevano mai effettuato i lavori edilizi.

Coinvolti, secondo lei indagini, numerosi soggetti/clienti residenti sull’intero territorio nazionale, privi di mezzi patrimoniali, reddituali e i diritti reali su beni immobili oggetto dei lavori. Tra loro anche alcuni percettori del Reddito di Cittadinanza.

L’inchiesta coinvolge anche due imprese edili con sede in Molise i cui rappresentanti legali sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Gli accertamenti del Nucleo Economico della Finanza hanno ricostruito una filiera illecita nella quale avrebbero giocato un ruolo determinante professionisti con conoscenze tecnico-giuridiche in grado di pianificare una truffa di grandi dimensioni, in un contesto che gli inquirenti definiscono di “potenziale interesse per la malavita campana e foggiana”.

Il provvedimento di sequestro dei cassetti fiscali per un deposito di 54 milioni di euro è stato adottato dal Tribunale del Campobasso, al quale si è rivolta la Procura impugnando la decisione del Gio dello stesso tribunale che in precedenza aveva rigettato la richiesta di sequestro. Attraverso il meccanismo i committenti di imprese edili esercitavano lo sconto in fattura a beneficio di società che non avevano mai beneficiato di lavori di ristrutturazione, isolamento termico ed efficientamento energetico.

“La misura cautelare – spiega il Procuratore della Repubblica di Campobasso Nicola D’Angelo – si è resa necessaria per evitare l’introduzione e la circolazione, nel circuito economico legale, di crediti di imposta fittizi che avrebbero potuto essere portati indebitamente in compensazione o ceduti a ignari intermediari finanziari ai fini della loro negoziazione e conseguente monetizzazione”.

“In virtù di un episodio di illecita monetizzazione di crediti di imposta fittizi – aggiunge il capo della Procura di Campobasso – è stato eseguito il sequestro preventivo di 425mila euro, anche per equivalente, a carico di un soggetto che era riuscito a conseguire la liquidità di parte dei crediti di posta costituiti in maniera illecita”.

“Gli importi delle somme e la complessità del meccanismo – conclude – sono significativi del grave danno che simili reati arrecano alle risorse pubbliche, che vengono irreversibilmente depauperate e distolte dalla naturale destinazione alla riqualificazione del patrimonio immobiliare e cioè all’attuazione della transizione ecologica”.

(LaPresse)

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