Tunisia, il presidente Saied: “Non è un colpo di Stato, una decisione nel solco della legge”

Il suo discorso dopo aver sospeso il parlamento e licenziato il premier Hichem Mechichi

Kais Saied (AP Photo/Slim Abid)

MILANO – La decisione di sospendere il Parlamento non è un colpo di Stato e anzi avviene nel solco della legge perché il presidente è il comandante supremo delle forze armate e civili. È quanto dichiarato dal presidente tunisino Kais Saied nel suo discorso dopo aver sospeso il parlamento e licenziato il premier Hichem Mechichi. “Secondo la Costituzione, ho preso le decisioni che la situazione richiede per salvare la Tunisia, lo Stato e il popolo tunisino”, ha detto Saied nel suo intervento riportato dai media locali.

“Stiamo attraversando i momenti più delicati della storia della Tunisia”, ha aggiunto il capo dello Stato, impegnato da mesi in uno scontro con il principale partito parlamentare, Ennahdha. “Il presidente è il comandante supremo delle forze armate militari e civili. Che la questione sia chiara a tutti i tunisini”, ha sottolineato in un altro passaggio del suo intervento.

“Non si tratta né di una sospensione della Costituzione né di un’uscita dalla legittimità costituzionale: stiamo lavorando nel solco della legge”, ha assicurato Saied in risposta agli oppositori di Ennahdha che, in una dichiarazione hanno invece parlato di “un colpo di stato contro la rivoluzione e contro la Costituzione”. In un comunicato pubblicato sulla pagina Facebook il partito ha anche denunciato attacchi alle loro sedi avvenuti nel corso della giornata di ieri.

“Rached Ghannouchi, Presidente dell’Assemblea dei Rappresentanti del Popolo, conferma di non essere mai stato consultato dal Presidente della Repubblica, Kais Saied, in merito all’attuazione dell’articolo 80 della Costituzione, e che ogni affermazione contraria è falsa”, ha precisato ancora Ennahdha.

(LaPresse)

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