Turchia, la Nato è preoccupata per l’acquisizione del sistema S-400

Il Servizio federale per la collaborazione tecnica-militare della Russia ha confermato la consegna, secondo l'agenzia di stampa Tass

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Adem Altan/Foto LaPresse - Erdogan

ISTANBUL – La Turchia ha ricevuto il primo lotto del sistema missilistico russo di difesa S-400. Lo ha reso noto il ministero della Difesa turco, dopo che l’acquisto ha causato tensioni nelle relazioni con gli Stati Uniti, suo alleato Nato. “La consegna della prima spedizione di parti del sistema di difesa missilistico a lungo raggio S-400 è iniziata il 12 luglio alla base aerea di Murted ad Ankara”. Lo ha detto il ministero in una nota.

L’intesa tecnico-militare tra Russia e Turchia

Il Servizio federale per la collaborazione tecnica-militare della Russia ha confermato la consegna, secondo l’agenzia di stampa Tass. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha commentato affermando che “tutto si sta svolgendo nel pieno rispetto degli accordi e dei contratti firmati, tutti gli obblighi vengono rispettati”. L’agenzia ha anche citato una fonte diplomatica-militare russa dicendo che un altro aereo porterà altre parti per il sistema missilistico in Turchia “nel prossimo futuro”. Mentre una terza consegna con 120 missili sarà spedita via mare, “probabilmente alla fine dell’estate”.

L’acquisizione del sistema S-400

Non è noto quando il sistema di difesa sarà dispiegato o quando sarà operativo. “Sarà operativo in una maniera definita della autorità competenti, una volta che sarà completamente pronto”, ha detto il presidente delle industrie della difesa (Ssb) di Ankara. Aggiungendo che le consegne di altre parti proseguiranno “nei prossimi giorni”.

La preoccupazione della Nato

“Siamo preoccupati per le potenziali conseguenze della decisione della Turchia di comprare il sistema S-400”. Lo ha dichiarato un funzionario della Nato, facendo riferimento all’acquisto del sistema di difesa missilistica russo da parte di Ankara. Mentre si ripetono gli allarmi sulla non compatibilità del sistema con quelli alleati.

(LaPresse/AFP)

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