Tv: un anno senza Raffaella Carrà, la regina della televisione

È trascorso un anno dalla scomparsa di Raffaella Carrà, che ha lasciato un vuoto nel mondo dello spettacolo che non potrà essere colmato.

Foto Andrea Delbò/LaPresse26/11/2018 Milano, ItaliaspettacoloPresentazione del nuovo album di Raffaella Carra "Ogni volta che e' Natale" presso la sede di Sony Musicnella foto: Raffaella Carra'Photo Andrea Delbò/LaPresse26/11/2018 Milan, ItalyentertainmentPresentation of the new album by Raffaella Carra "Ogni volta che e' Natale"in the pic: Raffaella Carra'

MILANO – È trascorso un anno dalla scomparsa di Raffaella Carrà, che ha lasciato un vuoto nel mondo dello spettacolo che non potrà essere colmato. L’artista è morta il 5 luglio 2021 a causa di una malattia, a 78 anni. Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il suo vero nome, era nata a Bologna il 18 giugno del 1943. Showgirl, ballerina, cantante, attrice, conduttrice e autrice: sapeva fare tutto. E faceva tutto bene. Era la regina della televisione italiana, provocatrice e rassicurante al tempo stesso ha saputo farsi amare da intere generazioni di italiani.

Angelo Perrone, press agent e amico dell’artista, la ricorda con LaPresse e ripercorre le sensazioni di un anno senza di lei: “Lì per lì c’è stato lo choc iniziale, perché la notizia era inaspettata da parte di tutti. Lo sapevano solo tre persone, quelle che le erano più vicine, e sono state poi in silenzio, con il loro dolore, in tutti questi mesi. Sono Sergio Iapino, e i suoi due collaboratori strettissimi Alessandro Lo Cascio e Gianluca Bulzoni, che in qualsiasi occasione, sia in Italia che all’estero, hanno volutamente evitato di parlare anche se sono le persone che hanno sofferto più di tutti e che la conoscevano meglio”. Non tutti hanno adottato questo comportamento, e Perrone sottolinea: “Mi ha fatto piacere il silenzio di alcuni noti, tra cui Mina, e Loretta Goggi, che non manca occasione di ricordarla in modo corretto, anche se non erano mai state amiche e si sono avvicinate solo negli ultimi due anni. Quello che non mi è piaciuto è stato il tran tran di amici o pseudo tali, di quei ricordi gratuiti ne avrei fatto sicuramente a meno, e conoscendola avrebbe preferito che di lei avesse parlato chi l’ha veramente conosciuta”.

Poi ci sono i dolorosi ricordi personali: “Per me lì per lì fu uno choc, l’avevo sentita un po’ di tempo prima, di lei ho un ricordo particolare, perché nonostante sapesse già della sua malattia mi fu molto vicina in un momento in cui ho avuto un problema di salute, un’operazione cardiochirurgica. Quest’anno sono stato come quando perdi un parente molto stretto, ho realizzato con il tempo. Devo dire – conclude – che la tv ha fatto il suo, sia in Spagna che in Italia. In particolare Stefano Coletta (direttore Rai1 e da poco direttore Prime Time della Rai, ndr) è stato abilissimo a tenerne viva la memoria. Fu lui a convincerla a tornare in televisione con la sua ultima trasmissione, su Rai3”. Quella trasmissione, ‘A raccontare comincia tu’, nessuno avrebbe potuto immaginare che sarebbe stata l’ultima di una carriera lunghissima e piena di successi.

(LaPresse/Claudio Maddaloni)

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