Ucraina: Kiev, siamo a un valico di frontiera con la Russia . A Zaporizhzhia spento ultimo reattore

in foto Volodymyr Zelenskyy Foto Ufficio stampa presidenziale ucraino via AP

MILANO – Nel giorno numero 200 della guerra in Ucraina, Kiev ha rivendicato di avere triplicato nel giro di 48 ore le parti di territorio riconquistate, nel corso della rapida controffensiva che sta portando avanti nel nordest del Paese. Le forze ucraine hanno liberato circa 3mila chilometri quadrati, ha riferito in mattinata il capo dell’esercito di Kiev, Valerii Zaluzhnyy; un progresso sostanziale visto che giovedì il presidente Volodymyr Zelensky aveva parlato di mille metri quadri riconquistati, cifra innalzata a 2mila sabato sera. E nel pomeriggio il 130esimo battaglione dell’esercito ha annunciato che i soldati ucraini sarebbero arrivati a un valico di frontiera con la Russia, quello di Hoptivka, nella regione di Kharsiv, prendendone il controllo. Una dichiarazione giunta dopo che in mattinata Zaluzhnyy aveva riferito che l’esercito era a soli 50 km dal confine.

Il contrattacco ucraino è iniziato negli ultimi giorni di agosto e si è concentrato inizialmente nella regione meridionale di Kherson, regione che fu travolta dalle forze russe nei primi giorni dell’invasione a febbraio. Ma proprio mentre Mosca reindirizzava l’attenzione e le truppe nel Kherson, l’Ucraina ha lanciato un’altra offensiva molto efficace nel nord-est, vicino a Kharkiv. Un attacco che secondo il ministero della Difesa britannico ha colto di sorpresa i russi. Intanto nel Kherson secondo lo stato maggiore ucraino le forze russe hanno lasciato diversi centri, ma Kiev non ha identificato di quali si tratti.

Mosca sabato ha annunciato il ritiro dei suoi soldati da due città chiave della regione di Kharkiv, Balaklia e Izyum, dopo l’ingresso degli ucraini a Kupyansk. A Kharkiv sono stati commessi errori, ha tuonato il leader ceceno Ramzan Kadyrov criticando il ministero russo della Difesa, ma al tempo stesso Kadyrov ha promesso l’impiego di 10mila soldati ceceni e che “raggiungeremo Odessa nel prossimo futuro”. Il ritiro russo da centri chiave di Kharkiv ha segnato il più grande successo sul campo di battaglia per le forze ucraine da quando hanno sventato il tentativo russo di prendere Kiev all’inizio della guerra.

Mentre gli occhi erano puntati perlopiù sulla controffensiva, l’operatore nucleare ucraino ha riferito che la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, è stata ricollegata alla rete elettrica ucraina, consentendo agli ingegneri di spegnere il suo ultimo reattore operativo per salvaguardare l’impianto durante i combattimenti. Lo stabilimento, una delle 10 centrali atomiche più grandi del mondo, è stato occupato dalle forze russe sin dai primi giorni della guerra e Ucraina e Russia si accusano a vicenda per i bombardamenti nella zona. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), che ha due esperti nell’impianto, ha accolto con favore il ripristino della linea di trasmissione elettrica, ma ha ribadito l’urgenza di istituire una zona di protezione della sicurezza nucleare della centrale.

Il direttore generale Rafael Grossi “continua a essere molto preoccupato”, ha riferito. E la situazione di Zaporizhzhia è stata anche sul tavolo di una telefonata fra Emmanuel Macron e Vladimir Putin: il leader del Cremlino ha parlato al presidente francese di possibili “conseguenze catastrofiche”, attribuendone la responsabilità agli attacchi di Kiev; mentre l’inquilino dell’Eliseo ha “chiesto che le forze russe ritirino le loro armi pesanti e leggere e che le raccomandazioni dell’Aiea siano seguite per garantire la sicurezza del sito”.(LaPresse)

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