Ucraina, la nipote di Krusciov: “Su Cuba mio nonno si fermò, ora nessuno è pronto a cedere”

Le parole della nipote dell'ex leader comunista

Nikita Krusciov (LaPresse/Publifoto)

MILANO – “Ci sono somiglianze tra i due leader, ma Putin non è Krusciov. Krusciov si fermò quando capi che l’America non avrebbe permesso ad un’altra potenza di uguagliarla. Si accordò con Kennedy per salvare il mondo. Oggi ho paura che né gli americani né i russi siano pronti a cedere per primi: Putìn perché per lui, a differenza di Krusciov, la Storia e la gloria nazionale sono più importanti della prosperità; e in America perché forse sono più ideologici di Kennedy”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera la politologa Nina Krusciov, nipote di Nikita Krusciov, segretario del Partito comunista sovietico e successore di Stalin, che insegna alla New School.

“Io non credo che ci fosse nella sua mente il piano di un’invasione. Putin è un uomo del Kgb: quando ha preso la Crimea non se n’è accorto nessuno finché non era già successo. Tutte queste truppe e navi per mostrare la nostra forza sono uno show”, afferma.

“Quando il presidente ucraino Zelensky dopo l’elezione di Joe Biden ha iniziato a fare il comandante in capo e a parlare di riprendere la Crimea e Donetsk, Putin ha cominciato ad accumulare truppe al confine dichiarando che era necessaria una forza difensiva — con la riserva, in caso di opportunità, di fare di più, ma non con un piano in tal senso. Putin non vuole ricostruire l’Urss. Quel che ha sempre voluto è: influenza. Non vuole sedere al tavolo dei bambini. Il problema è che Mosca era al tavolo dei Grandi, ma quando ha preso la Crimea è stata cacciata dal G8: Putin stesso è responsabile, ma se glielo chiedeste, risponderebbe che comunque non lo ascoltavano”, sottolinea.

(LaPresse)

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