Ucraina, la vicepremier Vereshchuk: “Dal bunker lotto per Kiev, mi sento la mamma di tutti i bambini”

Il racconto della figura istituzionale ucraina

A small girl, center, plays with other children outside of a temporary shelter for displaced persons from Ukraine, in Beregsurany, Hungary, Thursday, March 3, 2022. More than 1 million people have fled Ukraine following Russia's invasion in the swiftest refugee exodus in this century, the United Nations said Thursday. (AP Photo/Anna Szilagyi)

TORINO – “Ho un figlio di 17 anni che non sento da tre giorni, ma in questo momento sono la mamma di tutti i bambini che hanno bisogno di me”. Così la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk, 43 anni, in un’intervista a La Repubblica. “Sono la ministra dei Territori occupati, come tale sono responsabile dei corridoi umanitari e dello scambio prigionieri. Più donne e bambini riusciamo a sottrarre ai proiettili di Putin, meglio sarà per l’Ucraina”, aggiunge. E sui corridoi, spiega “ci sono due tipi di corridoi. Quelli green sono per i soldati, li negoziano in autonomia per concordare passaggi con o senza armi. Quelli umanitari si fanno attraverso la Croce Rossa, come prevede la Convenzione di Ginevra. Se abbiamo l’ok, i russi non sparano. Ecco perché qualche giorno fa ho pubblicamente criticato la Croce Rossa: a mio parere era troppo poco attiva. Nelle zone dove la gente sta morendo di più, invece, non ci vengono approvati. Bisogna trovare il modo per aprirli”.

‘Per ragioni di sicurezza lei deve stare in un bunker. Come riesce a lavorare?’ “Ormai non distinguo più il giorno dalla notte. Fino a notte fonda tratto per i corridoi, i russi e la Croce Rossa richiedono molti dettagli, nomi, numeri di telefono, le targhe delle macchine che accompagnano il convoglio, il numero di auto e di bus. Di tutto va informata l’amministrazione militare, ogni chilometro di strada deve essere approvato. Lavoro con tutta l’energia che ho, dormendo 2-3 ore al massimo. So di non avere un aspetto molto bello adesso, ma sono motivata. E quando alla fine di ogni giornata leggo i report ufficiali con 30 mila o 60 mila evacuazioni, beh credetemi, sono una donna felice.

Vivo per quello, per salvare la mia gente”, racconta. ‘Non è mai stanca?’ “Non sarò stanca fino a quando non vinceremo la guerra e non vedrò i russi lasciare la nostra terra”. ‘Se i russi entrassero a Kiev?’ “Non saranno capaci di controllarla.

Combatteremo da ogni casa, spareremo agli invasori fino ad ucciderli tutti o a costringerli a ritirarsi”.

(LaPresse)

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