Ue, ancora caos nelle nomine Ue. Si allontana l’accordo. L’Italia attenta a chi sarà il prossimo presidente della Bce

Foto Filippo Attili / LaPresse

BRUXSELLES (BELGIO) – Si allontana l’ipotesi di un accordo sulle nomine europee al vertice di Bruxelles. È la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel a riferirlo al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Secondo fonti diplomatiche, in caso di fumata nera, il conclave europeo dei capi di Stato e di governo potrebbero tornare a riunirsi dopo l’insediamento del Parlamento europeo del 2 luglio.

Le posizioni delle famiglie politiche appaiono molto lontane

Il Partito popolare si ostina a difendere il tedesco Manfred Weber, candidato alla presidenza della Commissione. “Siamo fermamente convinti che Manfred Weber abbia tutte le competenze e l’esperienza necessarie per guidare la prossima Commissione europea. La sua vasta esperienza a livello regionale ed europeo nel fornire risultati concreti, costruire ponti e andare oltre la politica del partito lo rende il miglior candidato”, scrivono i polari al termine della riunione di partito.

Weber però non piace a nessuno, lo hanno bocciato i liberali, lo hanno bocciato i socialisti secondo cui il tedesco non gode del consenso in Parlamento. Il premier spagnolo Sanchez, che ha avuto un ruolo di primo piano nei negoziati, ha ribadito di voler difendere il principio dello spitzenkandidat, dei candidati leader designati dalla famiglie politiche “bisogna privilegiare lo spitzenkandidat che ha maggior consenso all’interno del Consiglio europeo e del Parlamento”.

Sanchez naturalmente promuove il candidato dei socialisti, Frans Timmermans, ma per il premier spagnolo “la cosa più importante è che siano rappresentate tutte le famiglie politiche europee. Ci sono quattro posizioni da occupare”. Quel che si vuole evitare è che il centro-destra occupi tutte e tre le maggiori posizioni, come è oggi.

Sono popolari il presidente della Commissione europea, quello del Consiglio e quello del Parlamento. Pur dando prova di un certo pragmatismo, riferiscono fonti del Ppe, il centro-destra reclama la poltrona del presidente della Commissione perché resta la forza politica di maggioranza a Strasburgo. Per superare l’impasse il presidente del Consiglio, Donald Tusk, proporrà una rosa di tre nomi, fa sapere il premier bulgaro, Borissov.

I negoziati continueranno anche domani, ma le posizioni sono ancora molto divergenti

L’Italia per il momento resta a guardare, non facendo parte di nessuna della maggiori famiglie politiche, ma il premier Conte ha ribadito che sosterrà il candidato che sposerà la linea politica contenuta nella sua lettera a Bruxelles e, soprattutto, che darà una valutazione complessiva dell’insieme delle nomine. Fondamentale per il governo italiano sarà la scelta del sostituto di Mario Draghi alla presidenza della Banca centrale europea. (LaPresse)

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