Usa, giovani in protesta contro le armi da fuoco

Lp - AFP PHOTO / Mark RALSTON

WASHINGTON (Alfredo Stella) – Massiccia presenza di manifestanti ieri sul ponte di Brooklyn. Un modo compatto e univoco per far sentire la propria voce contro l’utilizzo delle armi da fuoco. Molte, troppe le stragi di innocenti nelle scuole negli ultimi anni. L’iniziativa è stata organizzata dal gruppo studentesco Youth Over Guns, nato dopo la carneficina al liceo di Parkland, in Florida, in cui il 14 febbraio scorso morirono 17 persone.  Dopo avere attraversato il ponte, i dimostranti si sono radunati nella ‘lower Manhattan’, dove un sopravvissuto di Parkland, Aalayah Eastmond, ha tenuto un discorso.

Il dato e il mondo dello spettacolo

In America vengono uccisi con armi da fuoco ogni giorno una media di 96 persone, di cui 7 bambini. Tra i tanti partecipanti alla manifestazione di protesta, anche le attrici Julianne Moore e Susan Sarandon. Simili iniziative sono state organizzate in tutto il Paese.

Solidarietà anche in Italia

Mostrando striscioni con scritto ‘No gun Mr Trump’, ‘End gun violence’, e ‘Enough is enough’, alcune decine di studenti americani hanno manifestato a Firenze, in piazza San Lorenzo, contro l’uso delle armi e le sparatorie nelle scuole negli Stati uniti. Gli studenti manifestano in solidarietà con i loro colleghi che oggi a Washington hanno organizzato una grande marcia per chiedere restrizioni sull’uso delle armi da fuoco negli Usa, dopo la strage di San Valentino alla Marjory Stoneman Douglas high school di Parkand, in Florida, dove un 19enne ha aperto il fuoco uccidendo 17 persone.

“Negli Usa – hanno spiegato i manifestanti – una media di 96 persone, di cui 7 bambini, vengono uccisi ogni giorno con armi da fuoco. Diciamo no all’epidemia della violenza armata in Usa, e diciamo anche no alle sparatorie omicide e razziste che hanno colpito Firenze nel 2011 e anche recentemente con l’assassinio razzista di Idy Diene, il 5 marzo. Fermiamo la violenza delle armi da fuoco”.

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