Usura, tassi fino al 5.400%: 10 arresti. Una funzionaria della società Riscossioni Sicilia segnalava alla mafia le vittime

Le vittime da far cadere nella rete degli usurai venivano individuate anche grazie alle soffiate di una funzionaria della società regionale Riscossione Sicilia

©lapresse Roma 29-07-08 roma OPERAZIONE TRA ROMA E LITORALE, DENUNCIA DA 2 VITTIME arrstate 6 persone tra cui un poliziotto - - Le indagini hanno avuto origine all'inizio dell'anno dalla denuncia di due imprenditori romani operanti nel settore immobiliare, vittime di violenti episodi estorsivi e di usura. Dagli accertamenti è emerso che la banda di usurai minacciava imprenditori e commercianti, talvolta con l'uso di armi, e gli atti intimidatori spesso coinvolgevano anche congiunti delle vittime. Uno dei due imprenditori che ha denunciato è stato anche vittima di un violento pestaggio. Gli usurai applicavano tassi fra il 240% e il 300% annuo e, oltre ai soldi, si erano fatti intestare terreni, appartamenti, pagare alloggi in strutture alberghiere, nonchè effetti cambiari e somme di denaro. Inoltre gli usurati erano chiamati a lavorare per la banda senza percepire alcun compenso. Il giro di affari dell'organizzazione era di centinaia e centinaia di migliaia di euro. Nel corso dell'operazione sono state denunciate cinque persone, sequestrati titoli e denaro per oltre un milione di euro ed effettuate 15 perquisizioni tra società e ristoranti riconducibili agli arrestati FOTO EMILIO ORLANDO

Palermo – Dieci arresti questa mattina a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata all’usura ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Questo il bilancio dell’operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza che hanno eseguito la misura cautelare emessa dal gip di Palermo su richiesta dei magistrati della direzione distrettuale antimafia del capoluogo siciliano. Undici gli indagati a piede libero. Fra gli arrestati un avvocato penalista palermitano che avvicinava le vittime segnalate da una funzionaria della società Riscossione Sicilia, quest’ultima indagata a piede libero. Nove degli arrestati sono in carcere mentre per il decimo sono stati disposti gli arresti domiciliari. Carabinieri e guardia di finanza hanno poi sequestrato preventivamente immobili e società per un valore di mezzo milione di euro. L’operazione di questa mattina ha coinvolto 70 militari della compagnia dei carabinieri di Bagheria e del nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza di Palermo.

Il lunedì prestavano 500 euro e il venerdì ne pretendevano 800. L’organizzazione di usurai con collegamenti molto stretti con le famiglie mafiose dell’hinterland palermitano, applicava tassi d’interesse che arrivavano a superare il 5 mila per cento annuo. I dieci usurai ed estorsori arrestati questa mattina da carabinieri e guardia di finanza, individuavano le vittime, tutte in evidente stato di indigenza e in una chiara posizione di insolvenza, le circuivano fino a convincerle a farsi prestare il denaro a tassi che, a seconda degli episodi, variavano dal 143 per cento al 5.400 per cento annuo. Già da subito scattavano le violenze e le minacce per ottenere la restituzione del denaro con gli interessi esorbitanti. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, per spaventare maggiormente le vittime gli usurai sottolineavano come il denaro fosse di provenienza mafiosa.

Le vittime da far cadere nella rete degli usurai venivano individuate anche grazie alle soffiate di una funzionaria della società regionale Riscossione Sicilia, che forniva illecitamente notizie riservate circa le posizioni debitorie di numerosi soggetti, una volta individuate le potenziali vittime, assicurava loro la possibilità di ricevere dei prestiti ai tassi usurai descritti. La donna, indagata a piede libero, di fatto forniva agli usurai l’elenco di imprenditori, commercianti in difficoltà, pesantemente indebitati con l’erario, soprattutto dopo lo scoppio della pandemia. Vittime che poi venivano avvicinate dai capi dell’organizzazione e agganciate prima con prestiti a tassi relativamente bassi, poi sempre più alti.

(LaPresse)

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