Vaccini, De Luca: “Immunizzare la Campania al massimo entro inizio autunno”

Le dichiarazioni del presidente della regione

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto: Vincenzo De Luca

NAPOLI“Abbiamo in Campania l’obiettivo di immunizzare i nostri concittadini entro fine estate-inizio autunno, significa che dobbiamo fare 9,2-9,3 milioni di somministrazioni, dobbiamo vaccinare 4,6-4,7 milioni di nostri concittadini con la doppia dose”. Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. “Vediamo se arriva Johnson & Johnson, per adesso di tutti gli impegni annunciati la metà sono stati disattesi – rimarca De Luca -. Ci siamo permessi di anticipare un contratto con l’azienda produttrice di Sputnik, abbiamo ascoltato delle autentiche bestialità sul piano giuridico e sul piano istituzionale”.

La questione vaccini

“Ho visto – aggiunge il governatore campano – che adesso sta chiudendo l’accordo la Baviera, l’Austria nientedimeno, e noi anziché chiamare i dirigenti di Aifa, che ha la sua autonomia e non è obbligata ad aspettare l’Ema, può procedere in piena autonomia. E così mentre per Pfizer, Ema e Aifa hanno autorizzato in tre, forse addirittura due settimane, per quanto riguarda Sputnik passano i mesi e non si sa bene che diavolo stiamo aspettando. Sarebbe una cosa decisiva – conclude De Luca – perché avere vaccini aggiuntivi rispetto ai 4 contrattualizzati dall’Europa ci consentirebbe di fare una vaccinazione di massa”.

De Luca: “Pronti a somministrare 70mila dosi al giorno”

“La macchina organizzativa è preparata e tarata su 60mila, 70mila vaccinazioni al giorno. Se non arrivano i vaccini diventa complicato mantenere questo obiettivo e oggi doppiamente perché non sappiamo quello che succede”. “Noi dobbiamo arrivare a fare 60mila vaccinazioni al giorno, 60mila al giorno significa 1,8 milioni al mese, se vogliamo arrivare a somministrare almeno la prima dose per l’estate. Dobbiamo mantenere questo ritmo – spiega l’ex sindaco di Salerno -. È uno sforzo enorme che bisogna fare. Ci auguriamo di poter contare sulla collaborazione dei medici di famiglia, degli odontoiatri, dei pediatri di libera scelta, degli specializzandi”.

(LaPresse)

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