Varese: sequestrati beni per 15 milioni ad un imprenditore edile di Saronno

Operazione della Polizia di Stato

Foto LaPresse/Marco Cantilw Aversa, 13/04/2017 Cronaca Incidente sul lavoro ad Aversa. Cadono due operai da un ponteggio. Uno muore, un altro ferito gravemente. Nella foto: la polizia e la municipale sul posto nel parco privato, dove all'interno in un condomini si stavano eseguendo dei lavori

ROMA – La Polizia di Stato di Varese ha eseguito una misura di prevenzione patrimoniale per oltre 15 milioni di euro nei confronti di un imprenditore originario della Provincia di Napoli e dimorante a Saronno, attivo nel settore edilizio ed immobiliare.

Il provvedimento scaturisce dalle indagini patrimoniali eseguite per diversi mesi dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese, coordinata dal Servizio Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, che hanno scandagliato la storia personale e patrimoniale del destinatario del sequestro, già gravato da varie condanne per reati finanziari e contro la persona e che inoltre vanta un debito nei confronti dell’erario di circa 17 milioni di euro.

Le indagini hanno permesso di scoprire che il soggetto aveva nella sua disponibilità un ingente patrimonio immobiliare e numerosi beni mobili e quote societarie che rappresentano, verosimilmente, i guadagni illeciti generati dalla commissione di plurimi reati lucrogenetici che l’imprenditore, al fine di sottrarli da possibili sequestri penali e di prevenzione, aveva intestato nel corso degli anni a prestanomi, continuando a gestire i propri affari illecitamente per interposta persona.

L’attività investigativa condotta per diversi mesi dagli agenti della Divisione Anticrimine della Questura ha fatto emergere, chiaramente, che il soggetto, nell’ambito della propria attività, è riuscito anche ad accedere indebitamente alla disciplina dei bonus edilizi; al riguardo, la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Varese, con la quale si è instaurata una proficua collaborazione operativa, ha in corso specifica attività di riscontro. L’entità della frode sulla cessione del credito dei suddetti bonus è tuttora in fase di quantificazione, ma al momento, solo per il 2021 ammonterebbe a circa 7 milioni di euro.

(LaPresse)

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