Venezuela, Roger Waters contro il concerto pro-Guaido: “Non facciamoci ingannare”

Per il bassista è l'ennesimo trucco degli Stati Uniti d'America

Roger Waters dei Pink Floyd (Photo by Ezequiel BECERRA / AFP)

CARACAS – Roger Waters, bassista dei Pink Floyd, critica il concerto previsto per venerdì a Cucuta, in Colombia alla frontiera con il Venezuela. Lì il miliardario britannico Richard Branson ha detto di voler raccogliere fondi per aiuti umanitari per i venezuelani. In un video diffuso su Twitter, il musicista parla di un “trucco” che “non ha nulla a che fare gli aiuti umanitari”. “Non ha nulla a che vedere con le necessità dei venezuelani, né con la democrazia, o con la libertà”. Branson ha detto di voler raccogliere 100 milioni di dollari per “quei milioni di persone che ne hanno più bisogno”. Il concerto è stato fissato al 22 febbraio, giorno precedente della data in cui l’oppositore Juan Guaido, presidente dell’Assemblea nazionale e riconosciuto presidente ad interim da Usa e da una cinquantina di Paesi, ha annunciato l’ingresso degli aiuti umanitari in Venezuela.

Roger Waters ha criticato Branson, dicendo che è stato ingannato dal “trucchetto” degli Usa. “Davvero vogliamo che il Venezuela sia trasformato in un nuovo Iraq, Siria o Libia? Io non lo voglio, né lo vuole il popolo venezuelano”, ha sottolineato Waters nel video, che è stato trasmesso dalla tv di Stato venezuelana. L’artista ha chiesto a Branson di “non farsi prendere in giro”. “Ho amici a Caracas ora, per adesso non c’è guerra civile. Non ci sono omicidi né presunta dittatura, niente arresti di massa o eliminazione della stampa, anche se è la storia che ci propinano”. Lanciando un appello a Croce rossa e Nazioni unite, Waters ha anche chiesto di non “politicizzare l’aiuto” e di “lasciare al popolo venezuelano il diritto di autodeterminarsi”.


(LaPresse/AFP)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome