Video rap con cantante che spara e nomina la mafia

La messa in onda del filmato ha creato malumori e tensioni nel comune il cui consiglio comunale è stato recentemente sciolto per infiltrazioni della malavita organizzata

FOGGIA – Una zona della provincia in ostaggio della malavita che ha visto omicidi anche a Vieste, tra le più famose località balneari della Puglia. Forze dell’ordine e magistratura impegnate a fermare la lotta tra le cosche. Clan per accaparrarsi gli affari illeciti in una regione che rischia di essere danneggiata per l’immagine insicura e violenta che sta dando in pasto ai media nazionali. In tale contesto carabinieri e polizia hanno avviato accertamenti su un video di musica rap in lingua franco-algerina girato a Mattinata. Il centro è ubicato nel Gargano, centro di poco più di seimila anime confinante con Vieste che come quest’ultimo d’estate si riempie di turisti.

Due colpi di pistola esplosi in aria e l’ipotesi si inno alla criminalità, aperta un’inchiesta

Nel video si parla di mafia e vengono esplosi due colpi di pistola in aria. I controlli degli investigatori, ancora allo stato embrionale, tendono a verificare se l’arma sia vera (potrebbe trattarsi anche di una pistola di scena fanno sapere gli investigatori). Ma anche se il testo della canzone, nel quale viene citata più volte la parola mafia, possa rappresentare una sorta di inno alla criminalità organizzata. Al momento le forze di polizia non ipotizzano alcun reato. L’episodio si è verificato in un contesto sociale e istituzionale difficile visto che il consiglio comunale di Mattinata è stato sciolto il 16 marzo per infiltrazioni mafiose.

L’autore è un rapper tedesco figlio di un uomo di Mattinata trasferitosi in Germania

Il video in questione è stato postato due giorni fa su Youtube ed è stato visto più di 4mila volte. Si intitola Mafia ed è di Eazy Padrino, un rapper tedesco figlio di un uomo di Mattinata trasferitosi in Germania da diversi anni. Vi comparirebbe anche il genero di un ex consigliere comunale ma su queste e altre circostanze si stanno concentrando le indagini.

Un territorio ostaggio della malavita: 8 delitti in 3 anni

Un territorio in ostaggio della malavita organizzata, quello che ruota intorno a Vieste. Negli ultimi tre anni sono stati consumati tre omicidi. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello dello scorso 25 aprile sempre a Vieste in cui fu ammazzato il 25enne Antonio Fabbiano, in via Tripoli. In precedenza fu Giambattista Notarangelo, 46 anni, ad essere ucciso lo scorso febbraio. Era il cugino di Angelo Notarangelo, ammazzato il 26 gennaio di tre anni fa. Quel delitto diede il via alla lunga scia di sangue.

L’allarme sociale dopo l’omicidio nella strada dei turisti dello scorso anno

Il delitto che però segnò la svolta nella percezione di Vieste come pericolosa per i turisti fu quello del 27 luglio dello scorso anno quando alle 14, nel ristorante La Bruschetta, fu ucciso Omar Trotta. La strada in cui il locale si trova, corso Camillo Benso Conte di Cavour, è quella frequentata dai villeggianti. La parte che dalle spiagge porta nel centro antico di Vieste, zeppo di locali che di sera si riempiono di famiglie. A chi chiedeva come mai quella saracinesca fosse abbassata nel periodo clou della stagione turistica gli altri ristoratori si limitavano ad affermare che “il proprietario aveva avuto un guaio”. L’omertà impediva loro di affermare che il guai di cui parlavano era un omicidio, visto che il proprietario era stato ucciso da pochi giorni.

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