Manovra: mercoledì verdetto Ue, possibile procedura d’infrazione

Tria oggi a Bruxelles mentre appaiono ancora incerti i tempi di una potenziale procedura di infrazione nei confronti del nostro Paese

ROMA – Procedura d’infrazione: mercoledì potrebbe infatti già essere il giorno della verità. La Commissione pubblicherà, come previsto, il suo parere sulla manovra gialloverde ma non si esclude che possa anche richiedere, da subito, l’apertura di una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per mancato rispetto della regola del debito. Toccherebbe poi all’Eurogruppo del 3 dicembre affrontare formalmente la questione.

Tria oggi a Bruxelles

Unione bancaria, riforma del meccanismo europeo di stabilità Esm e nuovo bilancio unico dell’area euro. Ufficialmente sono questi i temi all’ordine del giorno dell’Eurogruppo straordinario convocato oggi a Bruxelles, ma è difficile pensare che alla riunione, o quanto meno a margine dell’incontro, non si parli del caso Italia. La settimana si annuncia infatti decisiva per i rapporti tra Roma e Bruxelles, ma anche tra Roma e gli altri Paesi dell’area euro, dimostratisi finora tutt’altro che comprensivi rispetto alle scelte di bilancio italiane

Possibile procedura contro l’Italia

I tempi non sono certi, così come non è ancora certo nemmeno l’avvio della procedura, anche se in molti ambienti, in Europa come in Italia, sembra ormai quasi scontato. Il governo giocherà comunque fino all’ultima carta a sua disposizione per cercare di convincere l’Europa della fondatezza delle sue scelte. Il Mef lo ha già fatto nel Rapporto sui fattori rilevanti richiesto e inviato a Bruxelles pochi giorni fa, e il ministro dell’economia, Giovanni Tria, lo farà nella riunione di oggi con gli altri protagonisti europei. Probabilmente lo farà anche il premier, Giuseppe Conte, che punta ad avere un colloquio diretto con il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, nonostante un appuntamento non sia stato ancora stato ufficialmente fissato.

Salvini: manovra per gli italiani

“Quello che stiamo facendo lo stiamo facendo per gli italiani, quindi io sono convinto che l’Ue ci permetterà di fare quello che è un bene per gli italiani”, ha chiarito il vicepremier Matteo Salvini, ribadendo la linea della Lega ma quasi ammorbidendo i toni rispetto al muro contro muro delle ultime settimane e sposando in questo caso la linea dimostrata anche dell’altro vicepresidente del Consiglio. Pur non facendo passi indietro rispetto a quelli che sono considerati i pilastri della manovra, in un’intervista al Corriere della Sera, Di Maio ha infatti auspicato un dialogo con l’Europa, non rinnegando la possibilità di clausole di salvaguardia e di maggiori tagli di spesa per mantenere il deficit entro il tetto previsto. L’attenzione resta comunque altissima.

Rischio sanzioni

Incappare nella procedura significherebbe infatti per l’Italia non solo rischiare di pagare sanzioni ma anche incrinare i rapporti con l’Unione europea proprio nel momento in cui Francia e Germania sembrano concordi nel riscrivere le regole dell’Eurobudget. Le indiscrezioni circolate negli ultimi giorni indicavano un’intesa tra i due Stati per tagliare fuori dalla distribuzione dei fondi i Paesi non rispettosi delle regole, compresa quella sul debito, su cui l’Italia mostra la deviazione più significativa. Qualsiasi sia il giudizio espresso dalla Commissione mercoledì, la legge di bilancio seguirà intanto probabilmente senza troppe interferenze esterne il suo percorso parlamentare.

Lega e M5S coesi

Malgrado le tensioni interne alla maggioranza, Lega e M5S sembrano determinati in Parlamento a non stravolgere minimamente i capisaldi del provvedimento. Da oggi si valuteranno quindi le ammissibilità degli emendamenti, che la Commissione Bilancio dovrebbe cominciare a votare da mercoledì. Vista la concomitanza dell’esame del decreto fiscale in Senato, è probabile però che l’inizio delle votazioni slitti di qualche giorno.

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