Cinque arresti a Roma, individuato il referente per il narcotraffico del clan Casamonica

ROMA – Individuato il referente del narcotraffico per il clan Casamonica. Tra le cinque persone bloccate a Roma in una operazione di guardia di finanza e Direzione distrettuale antimafia c’è Salvatore Casamonica, 43 anni, finito in carcere a luglio nell’ambito dell’operazione che ha portato in cella i vertici del clan.

Secondo gli inquirenti l’uomo sarebbe stato per lungo tempo responsabile dei traffici di droga del gruppo e poco prima dell’arresto avrebbe chiuso un accordo per un carico di cocaina che dalla Colombia sarebbe arrivato a Roma: 7 tonnellate di polvere bianca purissima, l’equivalente della produzione annuale di un cartello colombiano, erano pronte a volare verso l’Italia su un aereo privato nella disponibilità del clan.


Gli arresti di luglio fecero saltare l’accordo

Le indagini proseguirono, con l’aiuto di due collaboratori di giustizia, fino all’individuazione delle cinque persone arrestate oggi. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, Salvatore Casamonica diceva di essere pronto ad acquistare la prima partita da una tonnellata di cocaina colombiana da smistare in tutta Italia.


Un fiume di denaro da reinvestire nel traffico di stupefacenti

Secondo il procuratore aggiunto Michele Prestipino, “è significativo della pericolosità e potenzialità criminale del gruppo“.

Alle indagini, durate oltre un anno, hanno preso parte quattro agenti sotto copertura provenienti da vari paesi: dall’Italia, agli Stati Uniti (attraverso la Dea) e la Svizzera.

Il 17 luglio scorso, oltre trenta persone sono state arrestate nell’operazione dei carabinieri denominata ‘Gramigna’: tra di loro, 11 donne, Salvatore Casamonica e Giuseppe Casamonica, ritenuto capo del clan.

Le indagini hanno documentato “l’esistenza di un’associazione mafiosa autoctona strutturata su più gruppi criminali, prevalentemente a connotazione familiare”.

Il gruppo, secondo la procura, controllava, dal quartier generale di Porta Furba, alla periferia est di Roma, lo spaccio di tutta l’area sud est della città. Per questo, sono tutti a vario titolo accusati di far parte di un’associazione di tipo mafioso dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura, la detenzione illegale di armi.
(LaPresse)

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