Migranti, Cei: “Non lasciare sola l’Italia, l’Ue si assuma la responsabilità”

Le dichiarazioni del cardinale Bassetti sul flusso migratorio

Foto Andrea Di Grazia / LaPresse

ROMA (LaPresse) – Sulla questione migranti si esprime anche il cardinale Gualtiero Bassetti. Il presidente della Cei scrive un messaggio ricordando le parole di papa Francesco.

L’Italia non va lasciata sola.

Crediamo nella salvaguardia della vita umana: nel grembo materno, nelle officine, nei deserti e nei mari. I diritti e la dignità dei migranti, come quelli dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, vanno tutelati e difesi. Sempre. L’Italia, che davanti all’emergenza ha saputo scrivere pagine generose e solidali, non può essere lasciata sola ad affrontare eventi così complessi e drammatici. Proprio perché crediamo nell’Europa, non ci stanchiamo di alzare la voce perché questa sfida sia assunta con responsabilità da tutti“.

Il messaggio universale di papa Francesco.

Bassetti ricorda inoltre le parole pronunciate da Papa Francesco: “La santità non riguarda solo lo spirito, ma anche i piedi, per andare verso i fratelli, e le mani, per condividere con loro. Le Beatitudini evangeliche insegnino a noi e al nostro mondo a non diffidare o lasciare in balìa delle onde chi lascia la sua terra affamato di pane e di giustizia. Ci portino a non vivere del superfluo, a spenderci per la promozione di tutti, a chinarci con compassione sui più deboli. Senza la comoda illusione che, dalla ricca tavola di pochi, possa ‘piovere’ automaticamente il benessere per tutti’. Ho letto e riletto con attenzione queste parole, pronunciate ieri da Papa Francesco. Le ho lette e rilette sentendole profondamente mie, al punto di scegliere di rilanciarle a mia volta, come Presidente della Conferenza Episcopale Italiana“.

La difficile situazione dei migranti.

Prosegue il cardinale: “Non mi nascondo quanto sia complesso il fenomeno migratorio.
Crediamo nel diritto di ogni persona a non dover essere costretta ad abbandonare la propria terra e in tale prospettiva come Chiesa lavoriamo in spirito di giustizia, solidarietà e condivisione. Crediamo altresì che la società plurale verso la quale siamo incamminati ci impegni a far la nostra parte sul versante educativo e culturale. Aiutando a superare paure, pregiudizi e diffidenze. Assicuro che le comunità cristiane, forti della loro ‘origine mediterranea’, non mancheranno di offrire, accanto all’accoglienza, un contributo di pensiero in ordine all’elaborazione di una prospettiva di una pacifica convivenza nel Mediterraneo”.

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