Varese, busta con proiettili e minacce davanti la sede della Lega

Foto LaPresse

VARESE – Due proiettili in una busta avanti al portone. Una minaccia vera, bella e buona, da metodica mafiosa. Questo, più una lettera di minacce, è stato trovato ieri pomeriggio avanti la sede della Lega in piazza del Podestà a Varese. Non è la prima volta che fatti di questo genere vedono coinvolte le sedi dei circoli del Carroccio. Soprattutto durante l’ultimo anno gli episodi sono aumentati a man mano forse anche a causa dei toni da perenne campagna elettorale della politica italiana. “Un atto intimidatorio che vuole colpire la Lega e il nostro leader Salvini“, spiega il commissario della sezione Andrea Gambini.

Proiettili al partito del ministro degli Interni

“La mamma degli scemi è sempre incinta! Se qualcuno pensa di intimidirci, si sbaglia di grosso”, il commento di Attilio Fontana, governatore della Regione Lombardia. “Un atto intimidatorio contro il ministro dell’Interno che sta dimostrando ogni giorno di avere a cuore l’interesse dei cittadini”, aggiunge Gambini che poi ricalca il motto ‘tanti nemici, tanto onore’: “Se sono ridotti a questi meschini atti intimidatori è l’evidente segnale che siamo sulla strada giusta”. Un commento anche dal segretario della Lega Lombarda, Paolo Grimoldi che ha spiegato all’Ansa: “Da tempo denunciamo il clima di pesante intimidazione intorno al nostro movimento in Lombardia: nell’ultimo biennio sono state danneggiate numerose nostre sezioni in tutta la regione“.

Il secondo caso in un anno

Sul posto sono poi intervenuti, per i rilievi del caso, anche gli agenti della Polizia Scientifica e della Digos. Gambini ci ha comunque tenuto a rassicurare i sostenitori ed i militanti del Carroccio, sostenendo che nessuno ha la minima intenzione di lasciarsi spaventare “da un ennesimo atto intimidatorio“. Il riferimento è ad un episodio simile accaduto circa un anno fa sempre nella stessa sede. Oltre al fatto di specie odierno, da qualche mese sempre più spesso sedi di partito o di associazioni politiche, di tutti i colori, vengono prese di mira. La speranza è che si ritorni ad una dialettica di normalità politica.

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