Addio a Jimmy il Fenomeno, il caratterista più famoso del cinema italiano

Oltre 150 film e mai un ruolo da protagonista. Si è spento a 86 anni nella casa di riposo in cui viveva dal 2003. E’ stato uno degli strabici più famosi della storia del cinema, come Ben Turpin o Marty Feldman

Jimmy il Fenomeno
MILANO – Si chiamava Luigi Origene Soffrano ed è morto oggi, a 86 anni, in una casa di riposo presso la quale viveva da una quindicina d’anni. Il nome probabilmente non dice molto, eppure nella sua lunghissima carriera d’attore iniziata nel 1958, ha girato oltre 150 film. Ai più era noto come Jimmy il Fenomeno. Una faccia incredibile, unica. Un caratterista che ha recitato praticamente se stesso per tutta la vita. Uno degli strabici più famosi della storia del cinema, come Ben Turpin o Marty Feldman. E’ in gara con Franco Lechner, in arte Bombolo, per chi abbia preso più schiaffi sul set. Ma non solo. E’ stato per cinquantanni un amuleto, un vero e proprio porta fortuna. Per i registi, i produttori, gli attori. Persino sui campi di calcio dove veniva invitato dalle società per la sua simpatia e per quell’aura da talismano benefico che portava con sé.
Da tutti considerato un amuleto, meno fortunato nella vita
Meno fortunato nella vita, i problemi di salute per Jimmy il Fenomeno lo costrinsero su una sedia a rotelle impedendogli di lavorare, tanto che nel 2010 fece un appello pubblico per ottenere un sussidio. I primi passi nel cinema li mosse al fianco di grandissimi, Totò, Ugo Togazzi, Raimondo Vianello, Fernandel, Gino Cervi, Alberto Sordi, Nino Manfredi, per poi passare a un lunghissimo ciclo di commedie trash, quelli in cui le docce delle protagoniste erano al centro della trama, e film comici  anni Settanta e Ottanta, come il filone dei vari Pierino o le pellicole dei Vanzina e Corbucci.
Il successo televisivo con Drive In come spalla di Ezio Greggio
Negli anni Ottanta sbarcò anche in televisione, nel ruolo di spalla di Ezio Greggio nella fortunata trasmissione Drive In. Spalla, già. Perché protagonista Luigi, o meglio Jimmy, non lo è stato mai. Forse per questo ha lavorato tanto. Quella sua espressione strampalata, quella sua parlata marcatamente pugliese conquistò persino Federico Fellini che lo voleva per ‘La voce della Luna’, immaginando che potesse interpretare il ruolo da protagonista del magistrato GonellaJimmy tuttavia disse no. Aveva preso un altro impegno con un altro regista per girare l’ennesimo Pierino. Forse non se la sentì di smettere di essere spalla, perché anche quella è un’arte.

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