I due volti della tragedia. Le vittime del crollo e l’emergenza sfollati: 311 famiglie senza casa

Gli abitanti delle case sotto il ponte Morandi di Genova non possono ancora rientrare nelle loro dimore, è forte il rischio di ulteriori crolli

Foto Marco Alpozzi/LaPresse 15 agosto 2018 Genova, Italia Cronaca Genova, crolla parte di un ponte sull'A10 Nella foto: La zona delle case di via Walter Fillak evacuate in seguito al crollo - vigili del fuoco portano via gli animali e i beni necessari rimasti in casa Photo Marco Alpozzi/LaPresse August 15th, 2018 Genoa, Italy News Bridge collapses on Genoa highway

GENOVA – E’ stata una notte di speranze e preghiere per Genova. La città non riesce (e non può) ancora rialzarsi dall’immane tragedia che l’ha colpita. Le squadre dei vigili del fuoco, intanto, scavano senza sosta sotto quel che resta del ponte Morandi.

Le vittime accertate sono 38

E’ un numero odioso, altissimo quello delle vittime. Sono in 38 (la cifra purtroppo è destinata a salire) ad aver perso la vita: martedì mattina, alle 11 e 47, sono precipitate nel vuoto, verso la morte. Si teme però per altre 9 persone, ricoverate in ospedale in codice rosso. “Preghiamo per loro”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte. Diverse i disperi. Potrebbe trattarsi di coloro che viaggiavano nelle automobili non ancora raggiunte dai soccorsi. Le macerie del ponte crollato in alcuni tratti sembrano insormontabili, ma i caschi rossi e le squadre Usar e cinofile non mollano.

Il dramma degli sfollati di Genova

Sono sospesi tra gratitudine e disperazione gli oltre 630 sfollati: felici di aver salva la vita, ma senza più una casa. Complessivamente sono 311 le famiglie costrette fuori dalla porta della loro abitazione, per il momento troppo pericolosa per continuare a viverci.

Il pericolo di ulteriori crolli (di ciò che resta del ponte Morandi) è infatti troppo elevato. Genova ora non può permettersi di piangere altri morti.

Difficile poter mantenere le case sotto un ponte pericolante che ha buone possibilità di eventuali crolli, o addirittura di essere abbattuto“, ha spiegato il sindaco Marco Bucci. “Se andrà abbattuto – ha concluso il primo cittadino – non si potrà vivere sotto il ponte, è evidente”..

La rabbia degli sfollati: “Autostrade ci ha rovinato la vita”

Sono stati assistiti nella triste operazione di recupero dei propri effetti personali. Gli sfollati formano una piccola popolazione di senzatetto, costretti a trovare riparo presso amici e familiari. Una vita sconvolta, un futuro divenuto improvvisamente incerto il loro. Impossibile non dar sfogo alla giustissima rabbia che li attanaglia. “Non posso accettare di essere considerato un terremotato, qui ci sono delle colpe, non è stato un evento naturale. E chi non ha fatto la manutenzione del ponte  mi deve indennizzare: io – ha spiegato uno degli sfollati, – voglio ricostruire la vita che Autostrade mi ha distrutto“.

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