Treviso, ordigno esploso contro la sede della Lega: gli anarchici lo rivendicano. Salvini: “Non mi fanno paura”

La nota del gruppo antileghista e la risposta del vicepremier

Foto Stefano Cavicchi/LaPresse11/08/2018 Lesina, Foggia - ItaliapoliticaMatteo Salvini all'inaugurare della nuova sede della Lega a Lesina.nella foto: il Vicepresidente del Consiglio dei ministri Matteo Salvini in piazza a Lesina

ROMA (LaPresse) – Un ordigno rudimentale è esploso, poco prima delle 14, in via Fontana 95, a Treviso, all’altezza della sede della Lega. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, col personale operativo del nucleo NBCR. Nessuna persona coinvolta, limitati danni al portone di ingresso.

Ordigno esploso nei pressi della sede della Lega

Gli artificieri hanno fatto brillare un secondo ordigno nei pressi della sede della Lega a Treviso. Un altro è esploso circa 24 ore fa. Secondo quanto si apprende sarebbe arrivata la rivendicazione di un gruppo antileghista.

Le dichiarazioni di Salvini

“Una bomba è esplosa nelle scorse ore di fronte alla sede della Lega di Villorba (Treviso), un’altra bomba è stata fatta saltare dagli artificieri poco fa. Cercano di fermarci? Violenti e delinquenti non mi fanno paura. Andiamo avanti, più forti di prima”. Lo scrive su Facebook, Matteo Salvini, leader della Lega.

Un ordigno è stato rivendicato dagli anarchici

E’ stato rivendicato dagli Anarchici l’ordigno esploso nei pressi della sede della Lega a Treviso lo scorso 14 agosto. Si tratta del primo, seguito da un altro che è stato fatto brillare oggi. “All’alba, la sede della Lega a Treviso, è stata attaccata con 1 ordigno, rivendichiamo la collocazione contro politici, sbirri, e loro tirapiedi. A tutto questo non vogliamo essere complici, alla violenza indiscriminata degli Stati ci opporremo con la violenza discriminata contro i responsabili di tutto ciò” si legge nella rivendicazione.

La rivendicazione

“State parlando di governo giallo-verde, di sinistra e di destra, noi vogliamo che lo stato sia distrutto – aggiungono – State promettendo aumenti di stipendio, tasse ridotte, posti di lavoro, noi vogliamo l’eliminazione del denaro, della merce e del lavoro. State combattendo per migliori condizioni del governo, ma noi vogliamo solo divertirci sulle rovine fiammeggianti delle vostre città. Voi fate politica, noi la guerra sociale. Le cose sono difficili, c’è un abisso esistenziale tra noi e non c’è spazio per il dialogo. Quindi tutto questo ci rende chiaro dove colpire! Attaccare nello specifico il razzismo e lo sfruttamento. Colpire lo stato, il capitale i suoi responsabili. L’azione diretta ci rende chiaro perché e come”.

“Salutiamo con questa azione l’invito lanciato dai compagni ‘cellula Santiago Maldonado’ che hanno proposto di rafforzare gli attacchi alla pace dei rappresentanti e complici del dominio. Salutiamo ogni individualità e cellula Anarchica che continua a propagare la fiamma attraverso l’azione, qui e ora!” proseguono.

L’attacco degli anarchici

“Stanchi di tacere, stanchi di vedere ogni giorno violenze sistematica tramite il razzismo, il sessismo, il lavoro salariato che avvengono in questa società, i cui essenziali valori sono l’autorità e il profitto – attaccano gli anarchici – Nauseati dallo sfruttamento vediamo come principali responsabili tutti i partiti politici i quali reprimono la libertà tramite l’apparato statale, riformatore e repressivo (TV, mass-media, associazioni, esercito, protezione civile, ecc). Lo stato ed il capitale sono i più grandi criminali, infrangono persino le loro leggi rubano sotto forma di tasse, uccidono tramite la guerra e il lavoro salariato, i respingimenti in mare e nei lager per immigrati in Europa ed Africa, contaminano irreversibilmente l’uomo, gli animali ed il pianeta terra, tutto per il loro profitto e potere”.

“Non dimentichiamo la complicità ipocrita di questa società composta da cittadini che fingono di non vedere gli orrori del razzismo, del nazionalismo di oggi e di ieri. Questa accettazione è il pilastro del totalitarismo e della democrazia: L’autorità che si fonda sull’indifferenza, la paura, l’apatia, nel tempo ha potuto creare i Gulag, i campi di concentramento nazisti, ed oggi quelli in Libia o sotto casa nostra. E’ una storia che si ripete” concludono.

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