IBIZA – Perché pagare per andare a Ibiza quando puoi essere pagato per rimanerci? Queste parole avranno ronzato nella testa di Marco Borriello per giorni, ore e minuti durante tutto il mese d’agosto trascorso sulle spiagge e tra i locali dell’Isla. Ebbene sì, Borriello a quanto pare sarà il nuove numero 22 dell’UD Ibiza, club che milita nella terza serie spagnola. Una scelta dettata dal ‘cuore’ e non dai soldi. Che all’ex centravanti di Juve, Milan, Roma e della nazionale italiana piaccia la vita mondana, la movida sfrenata e fiumi di champagne non è una novità. Che sia, insieme a Bobo Vieri, una sorta di icona italiana della ‘vida loca’ di Ibiza nemmeno. E allora, perché no?
‘Borriello from Ibiza’
Al ritmo di ‘Borriello from Ibiza’, il bomber 36enne napoletano passerà dalle ‘bomberate’ in spiaggia a quelle sul campo da gioco. Dopo l’ultima esperienza alla Spal, la carriera dell’attaccante sembrava sulla via del tramonto. Ma si sa, non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta. E probabilmente la scelta di vestire la numero 22 dell’UD Ibiza è sembrata la più scontata, la più ovvia un momento dopo averla presa. In fondo, Marco è solo tornato a casa. Nella sua isola di adozione. “Ho sempre sognato di voler giocare in questa squadra“, sono le parole che Borriello non ha ancora pronunciato. Ma che per la prima volta nella storia del calcio, quando le pronuncerà per davvero, saranno gonfie di verità. Chapeau.
Il web lo celebra: “Borriello maestro di vita”
Borriello che gioca nel club dell’Isla bonita è una di quelle notizia da mandare in estasi ogni amante di quel calcio un po’ ‘ignorante’, un po’ sciocco che però conserva tanta goliardia e rimette il buon umore. E così l’universo social è letteralmente esploso. “Borriello si dimostra un grande professionista. Dopo tre mesi di preparazione, va a giocare nell’Ud Ibiza“, “Ha scelto l’isola per la qualità delle strutture di allenamento: Pacha, Circo Loco..”, “Una sola parola:coerenza“, “Si moro e poi rinasco, prego iddio di rinasce Marco“. Sono solo alcuni dei migliaia di commenti che trovano in giro. Un fan affezionato lo definisce “maestro di vita“. E sì, in fondo è anche questa l’essenza del calcio. Non prendersi troppo sul serio.
