Allarme overdose: ad oggi sono 167 i decessi per eroina

Giornata mondiale della sensibilizzazione, la finalità nel promuovere interventi in grado di dare risposte adeguate alla prevenzione

ROMA – Morti per overdose. Ad oggi si sono registrati 167 decessi in un’età che si aggira sui 38 anni. Circa 138 sono uomini, 29 le donne. Gli italiani sono più degli stranieri. Solo nel 2017 i morti sono stati 195. A fare i calcoli aggiornati è il sito GeOverdose.it, un progetto del Gruppo di Interesse “Riduzione del Danno” della Sitd (Società Italiana Tossicodipendenze). La sostanza colpevole nella maggior parte dei casi, 106, è l’eroina. Il tema è al centro della Giornata mondiale di sensibilizzazione contro l’overdose, l’International Overdose Awareness Day, lanciata nel 2001.

I dati

Nella Relazione al Parlamento sulle droghe del 2017, si rilevava che l’anno prima in Italia si sono osservati 266 decessi droga indotti. Di questi l’89,8% sono riferiti a persone di genere maschile, il 5,6% a persone di nazionalità̀ straniera e il 51,8% a persone con età̀ maggiore di 39 anni”. Nella giornata della sensibilizzazione viene presentato anche il progetto “Mai senza Naloxone”, un farmaco ‘salvavita’ in grado di invertire gli effetti delle overdose di eroina. E’ una carovana composta da consumatori, operatori di bassa soglia, medici e ricercatori che toccherà cinque tappe in tutta Italia con l’obiettivo di promuovere e sostenere la buona pratica di consegna del farmaco.

La sensibilizzazione

Alla giornata mondiale contro l’overdose hanno aderito anche la Cgil e la Fp Cgil “per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema che riguarda la salute e la vita dei cittadini, specie di coloro che fanno uso di sostanze, per evitare lo stigma correlato alle morti per droga, per promuovere interventi in grado di dare risposte adeguate alla prevenzione delle morti per overdose, come l’uso del naloxone o le stanze per la somministrazione controllata”. In questa giornata, fanno sapere Cgil e Fp Cgil, “moltissimi operatori saranno presenti nei Servizi per le Dipendenze patologiche (SerD) e nei Servizi di prossimità per fare attività di informazione e formazione”

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