Governo, Anzaldi (Pd) all’attacco: “La rete sbugiarda Di Maio, in Cina in business class”

Il deputato accusa frontalmente Di Maio di ingannare gli italiani

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Michele Anzaldi

Roma (LaPresse) – “La rete sbugiarda Di Maio: il volo in economy per la visita in Cina era una balla, l’ennesima, perché il ministro ha viaggiato in business. Lo conferma il posto del biglietto mostrato durante la diretta video dove Di Maio prende in giro gli italiani. Ora i giornali che hanno dato spazio alla video-bufala del vicepremier rettificheranno?”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

Il deputato accusa frontalmente Di Maio di ingannare gli italiani

“Davvero Di Maio pensa che gli italiani – prosegue Anzaldi – si facciano raggirare in questa maniera così vergognosa? Un ministro che dice una bugia del genere, non richiesta e assolutamente gratuita, su quante altre cose dice balle? Purtroppo tante. A partire dall’Airbus di Stato, l’aereo trasformato dal Movimento 5 stelle nella diffamatoria operazione di propaganda ‘Air Force Renzi’, dove Renzi non ha mai messo piede. Non è vero che il contratto è stato disdetto, non c’è un euro di risparmio per lo Stato, Etihad non ha mai risposto agli annunci via facebook dei ministri M5s. Uno spreco senza senso: l’aereo è tuttora a disposizione dello Stato, pagato per essere tenuto fermo in un hangar invece di servire per missioni istituzionali e voli sanitari, mentre i ministri del Governo come Di Maio e Tria volano in giro per il mondo, ad esempio in Cina, con costosi biglietti in business class”.

“Non tutti, però. A differenza delle balle che racconta Di Maio, ci sono molti casi di utilizzo degli aerei blu da parte del Governo. Viaggia puntualmente con velivolo di Stato il premier M5s Conte, viaggiano con volo di Stato i ‘tecnici’ Moavero e Tria, ma lo usano anche i ministri Salvini e Trenta. La ministra M5s della Difesa ha utilizzato il volo di Stato persino per andare a Bruxelles. E’ giusto che viaggino con aereo blu, è previsto dalle norme: ma allora che bisogno c’è di raccontare balle agli italiani?”.

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