Migranti, Rossi: Salvini chiude Sprar. Davanti a malvagità il M5s non alza un dito

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto Enrico Rossi

Roma – “Il ministro della paura, Salvini, ha deciso con il decreto sicurezza di svuotare tutti gli Sprar dei Comuni e comincia chiudendo quello di Riace, un’esperienza veramente modello di accoglienza e di integrazione. Non c’è altra spiegazione all’opera del ministro che la volontà di generare automaticamente immigrazione irregolare e gonfiarne le dimensioni per continuare a lucrarne il fruttuoso tornaconto politico e elettorale.

I ricollocamenti nei paesi di origine si possono fare solo in misura molto ridotta

“Le mancate intese su Dublino generano dall’Europa del Nord un flusso di rientri in Italia; non si vogliono regolarizzare centinaia di migliaia di lavoratori stranieri presenti nel Paese; si cancellano i permessi di soggiorno umanitari; si svuotano e si chiudono gli Sprar che sono esperienze positive di accoglienza gestite dai Comuni“. Lo scrive su Facebook Enrico Rossi.

Il disegno di Salvini è chiaro

Aumentare l’immigrazione irregolare con tutti i problemi che essa comporta in modo da poter, con le sue iniziative e dichiarazioni, alimentare un clima di xenofobia e di razzismo, rivolto in modo particolare contro i neri. Se si risolvessero i problemi con adeguate politiche di accoglienza e di integrazione dovremmo tutti dedurne che il Paese ha bisogno di un’immigrazione regolare ogni anno, così da garantire l’equilibrio demografico e dare un contributo indispensabile allo sviluppo. Ma in questo caso tutta la nullità e la malvagità di Salvini verrebbe alla luce e la sua precipitosa ma resistibile ascesa cesserebbe.

Zingaretti ha detto di voler cambiare strada rispetto al passato

“Attersi per la legge per lo ius soli e per la legge Bonino per regolarizzare i lavoratori immigrati, rilanciare gli Sprar e spostare tutta sui Comuni l’accoglienza e l’integrazione, costruire corridoi umanitari dai Paesi di origine dell’immigrazione e dai Paesi che violano i diritti umani, a cominciare dalla Libia; tutto questo già sarebbe, su un tema decisivo, un netto cambiamento di strada. Spero che oggi avvenga.

Voglio infine ricordare che il M5stelle è alleato di Salvini ma non alza un dito per distinguersi dalle politiche xenofobe e razzistiche di questo governo“.

 

 

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