Caso Cucchi, indagato per falso un maggiore dell’Arma

Nella stessa inchiesta coinvolti il maresciallo Massimilano Colombo e il carabiniere Francesco Di Sano

Foto Daniele Leone / LaPresse

ROMA – Un depistaggio messo in piedi da alcuni carabinieri per coprire il pestaggio subito da Stefano Cucchi: è questa l’ipotesi di reato che sta valutando la Procura di Roma. Tra gli indagati ora c’è anche il maggiore Luciano Soligo: nel 2009 l’ufficiale ha guidato la compagnia Talenti Montesacro.

Tre indagati

Proprio da quella compagnia dipendeva Massimilano Colombo, all’epoca dei fatti numero uno della stazione Tor Sapienza. Il maresciallo è coinvolto nella stessa inchiesta che adesso ha tirato in ballo il maggiore e il militare dell’Arma Francesco Di Sano. Agli inquisiti è contestato l’aver falsificato alcuni atti seguiti alla scomparsa del geometra 31enne.

Il processo

E’ un’inchiesta che si muove parallelamente al processo in corso dinanzi alla Corte d’Assise di Roma sulla morte di Cucchi. In quel procedimento sono stati chiamati a testimoniare il maggiore Paolo Unali, il colonnello Alessandro Casarsa e il generale Vittorio Tomasone. Nessuno dei tre è indagato. Gli ufficiali sono stati citati dall’accusa come testi. Riferirono durante il dibattimento che vede a giudizio tre loro colleghi accusati di omicidio preterintenzionale.

Pochi giorni fa Colombo era stato interrogato per diverse ore dal pm Giovanni Musarò. Ad innescare il nuovo filone d’inchiesta è stata una denuncia sporta nei mesi scorsi alla procura da Francesco Tedesco: il militare ha accusato Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro di aver aggredito il 31enne durante il foto segnalamento.

 

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