Armi ed esplosivo, arrestato il fratello del calciatore del Cagliari Marco Sau

Operazione della polizia all’interno dell’appartamento del 33enne di Sorgono: sequestrati due pistole, munizioni e oltre un chilo e mezzo di esplosivo

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Foto LaPresse

CAGLIARI – Un’operazione dei poliziotti della questura di Cagliari ha portato all’arresto di un 33enne di Sorgono, in provincia di Nuoro. Si tratta di Davide Sau, fratello del calciatore del Cagliari Marco Sau. L’accusa per l’uomo è quella di detenzione illegale di materiale esplosivo, di armi comuni da sparo e munizioni, oltre che di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Tutto è nato da un servizio di osservazione attraverso alcuni soggetti intercettati, Michele Pili di 41 anni, il 38enne Mario Calledda, Angelo Pisano di 46enne, arrestati lo scorso 3 novembre per una tentata rapina aggravata ai danni di un ristoratore cagliaritano.

La caccia alla base logistica e al deposito di armi

L’indagine non si era conclusa con gli arresti. Le forze dell’ordine hanno lavorato per individuare la base logistica del terzetto. Il cerchio si è stretto con il passare dei giorni fino a che il mirino non si è puntato sull’abitazione di Sau. Lì è stata trovata una Beretta calibro 7,65 con caricatore e 8 proiettili dello stesso calibro. L’arma, dopo una rapida perizia, è risultata rubata il 30 maggio 2017. Nella stessa casa c’era anche una pistola Bruni modello 92 cal. 9 mm. con la canna modificata. Oltre a numerose cartucce, sono stati trovati circa 3 chili di marijuana e oltre 1,5 chili di esplosivo, del tipo che di solito viene utilizzato per lavori di sbancamento in cave.

Sotto chiave anche tre chili di marijuana e una statuetta in pietra l’Era Neolitica

Ma non è tutto. Nell’alloggio c’erano caschi da motociclista, guanti e fascette da elettricista. Non è tutto. Recuperate diverse targhe di veicoli e motoveicoli della Municipale risultate rubate. Nel corso della perquisizione è stato anche trovato un manufatto in pietra probabilmente dell’Era Neolitica che raffigura la “Dea Madre”. La statuetta era avvolta con materiale di protezione per imballaggio. Anche sul reperto verranno effettuati accertamenti specifici. Sau è stato quindi arrestato e trasferito presso il carcere di Cagliari-Uta.

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