MILANO (LaPresse) – La tanto attesa svolta nella stagione della Roma non arriva. Quel che porta in dote il pareggio rocambolesco di Cagliari è anzi un deciso passo indietro: tutti in ritiro, come avvenuto a settembre dopo la sconfitta incassata con il Bologna.
Roma, testa alla Champions
La squadra si compatterà quindi in settimana tra le mura di Trigoria per preparare la trasferta di Champions contro il Viktoria Plzen, ininfluente dato che i giallorossi hanno già strappato da tempo il pass per gli ottavi, e soprattutto la sfida interna di domenica prossima all’Olimpico contro il Genoa.
Squadra in ritiro
La decisione, maturata su input della dirigenza, è stata presa per lanciare un segnale forte e chiaro ai giocatori, ritenuti i principali responsabili del momento difficile. Nelle ultime sette giornate in campionato la Roma ha vinto solo contro la Sampdoria – battuta con un netto 4-1 – e pur ben figurando contro Inter (2-2) e Napoli (1-1) ha perso punti importanti per strada a Udine, in casa con la Spal e in Sardegna, che hanno fatto precipitare la squadra fuori non solo dalla zona Champions, ma anche dall’Europa League.
Assenze pesanti, Di Francesco rischia?
Costretto a lavorare tra mille difficoltà, con una rosa rinnovata e ringiovanita in estate (che ha dovuto far fronte alla partenza di tre leader carismatici e pezzi da 90 come Nainggolan, Strootman e Allison) e una serie di infortuni a catena che hanno falcidiato il gruppo nell’ultimo periodo, Eusebio Di Francesco per il momento incassa la fiducia della proprietà, nonostante la reazione furiosa dagli Usa del presidente James Pallotta dopo il 2-2 della Sardegna Arena.
Il ritiro di settembre portò a 3 vittorie di fila
Chiaro però che l’ex Sassuolo sia legato, come tutti gli allenatori, ai risultati. Da qui la scelta drastica di ricorrere nuovamente al ritiro, mossa che a settembre aveva portato a tre vittorie in successione (tra cui quella del derby) che avevano riportato a galla la Roma dopo una partenza difficile. La situazione, a un paio di mesi di distanza, si ripresenta. Solo che questa volta il tempo per rimediare a una stagione nata storta è sempre meno. Per la Roma è il momento dell’ora o mai più: altrimenti sarà rivoluzione, a cominciare dalla guida tecnica.
di Alberto Zanello