MILANO (LaPresse) – Il comando carabinieri per la tutela della salute, d’intesa con il ministero della Salute, ha condotto una mirata strategia di controllo nel settore di produzione e commercializzazione dei vini. Contestualmente al periodo stagionale di raccolta della materia prima ed avvio della fase produttiva dei prodotti vinosi. Il piano di verifiche su scala nazionale, svolto tra settembre ed novembre, ha permesso di eseguire 871 ispezioni. Individuando 178 situazioni di non conformità.
A seguito delle irregolarità riscontrate, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria 14 titolari di aziende operanti nella filiera del vino e sanzionati ulteriori 162. Per un totale di complessive 245 violazioni amministrative contestate, pari a 237.000 euro.
La maxi-operazione delle forze dell’ordine
Gli interventi hanno consentito di individuare 29 aziende che svolgevano la propria attività in condizioni di gravi carenze strutturali ed igienico-sanitarie. Che ha fatto scattare un provvedimento di sospensione delle attività.
Cattivo stato di conservazione del prodotto
E allo stesso tempo sono stati riscontrate situazioni relative a prodotti vinosi detenuti in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità e non censiti nei registri di giacenza della cantina. Per le quali è stato operato il sequestro complessivo di oltre 5 milioni di litri di prodotti sfusi, contenuti nelle vasche o cisterne di vinificazione. E ancora in fase di trasformazione da mosto o già trasformati in vino. Inoltre le forze dell’ordine hanno bloccato 4.500 bottiglie di vino già confezionate e avviate al circuito commerciale.
Commercio di vini, numerose le irregolarità riscontrate
Le irregolarità più frequenti, quali la detenzione di vino privo di tracciabilità e la mancanza delle registrazioni inerenti le movimentazioni dei prodotti vitivinicoli. Sebbene rappresentano situazioni punite da sanzioni amministrative, costituiscono elementi di interesse info-investigativo utili ai carabinieri per approfondire possibili fenomeni illeciti perpetrati nell’ambito della filiera vitivinicola. Come il ricorso alla pratica illecita dell’aggiunta di zucchero al mosto con il fine di aumentare la gradazione del vino. Condotta ancora presente nelle fasi di produzione.