Lavoro, rider Bologna a Di Maio: “Nessuna fiducia, finora solo promesse”

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA – “Finora il governo non ha mantenuto le promesse, noi non abbiamo fiducia, siamo in ritardo per una legislazione nazionale. Sappiamo che siamo in campagna elettorale, finché non vediamo non crediamo: abbiamo avuto gli ultimi contatti a gennaio”. Così a LaPresse Tommaso Falchi, portavoce dei Riders Union Bologna, dopo l’annuncio del ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che la norma sui riders è pronta. “Di Maio e Tridico ci avevano fatto promesse mai mantenute. Ci sembra un teatrino a scopo di propaganda in vista delle Europee – aggiunge -. Già stasera, per quanto riguarda i lavoratori Deliveroo, ci sarà un’iniziativa a Bologna, mentre il 1/o maggio scenderemo tutti in piazza come rider contro governo e piattaforme”.

L’accordo mancato

 “Il tavolo con noi di fatto si è concluso, nessuno ci ha più contattato. E dire che otto mesi fa ci avevano convocato, proponendo subito un articolato di legge da inserire nel dl dignità. Da lì una settimana dopo è arrivata la prima marcia indietro e si è aperto il tavolo con rider, sindacati e piattaforme”, racconta il portavoce dell’associazione bolognese dei rider. I ciclofattorini ‘regolari’ in Italia sono circa 15mila. “Il tavolo però non ha portato a nulla, le aziende non hanno mai fatto nessun passo verso di noi: a quel punto il governo ha preso atto della distanza tra le parti, dicendo ‘ci abbiamo provato a questo punto interveniamo noi in modo legislativo'”.

La sorpresa

Infine, “a inizio gennaio siamo stati convocati per un emendamento da inserire nel pacchetto reddito-quota 100. Noi eravamo contenti, ma a marzo nel decretone la norma non c’è, perché, fatto grottesco, Fico la respinge per estraneità di materia. Noi da quel momento non siamo stati più contattati, abbiamo provato a sentirli senza risposte”.

LaPresse

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