GAZA – Israele ha revocato il divieto per le barche da pesca di palestinesi di entrare nelle acque al largo della Striscia di Gaza che aveva imposto nell’ultima recente ondata di violenza tra il territorio costiero e Israele, applicando i limiti di 12 miglia nautiche a sud dell’enclave e 6 a nord. Lo ha confermato il sindacato dei pescatori palestinese. La marina dello Stato ebraico spesso spara contro le barche palestinesi che accusa di aver oltrepassato i limiti imposti dalla nazione. Zakaria Bakr, del sindacato dei pescatori, ha affermato che vari pescherecci sono tornati al largo oggi. La misura è considerata il primo passo dell’applicazione della fragile tregua destinata a evitare il conflitto tra esercito israeliano e militanti palestinesi.
La difficile situazione
Quattro israeliani e 25 palestinesi sono morti nell’ultima escalation di scontri, durata due giorni. Israele aveva chiuso anche i valichi alla barriera di separazione, sia alle persone sia ai beni. La dichiarazione del ministero della Difesa israeliano diffusa giovedì sera non cita alcuna riapertura di questi ultimi. Israele impone un blocco alla Striscia di Gaza, che afferma sia necessario per isolare Hamas. Gli oppositori lo ritengono invece una misura punitiva verso i due milioni di abitanti del territorio costiero.
LaPresse