Il G20 di Osaka si è aperto in una relativa armonia, ma sullo sfondo delle poche aspettative di progressi sui temi più caldi. Dall’emergenza climatica, all’accordo commerciale Usa-Cina, al dossier Iran. Il premier Shinzo Abe ha inaugurato il summit all’insegna di una “bella armonia”, riprendendo il nome ‘Reiwa’ della nuova era avviata nell’arcipelago.
Il presidente statunitense Donald Trump è parso accogliere l’invito e si è mostrato conciliante su vari fronti. Sull’Iran, dopo che nei giorni scorsi ha evocato attacchi e guerre, Trump ha voluto mostrarsi aperto: “Nessuna fretta, abbiamo tempo” di ridurre le tensioni”.
In un bilaterale con l’omologo russo Vladimir Putin, sorridente e rilassato, ha ironizzato sul tema ultra-sensibile delle interferenze russe nelle elezioni Usa: “Non interferisca nelle elezioni, presidente”, ha detto con il dito puntato verso il russo. Era una risposta a un giornalista che gli chiedeva se intendesse mettere in guardia il Cremlino dall’interferire con le future presidenziali del 2020, in cui Trump cercherà la rielezione. Si è trattato del primo incontro fra i due leader dalla conclusione delle indagini sul Russiagate, e il magnate non ha a quanto pare voluto entrare in un tema scottante. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha poi fatto sapere che Trump e Putin sono intenzionati a dialogare.
Putin è stato protagonista anche di un incontro con la premier britannica Theresa May: tra i loro Paesi la tensione resta alta, a seguito dell’avvelenamento su suolo britannico dell’ex spia russa Sergey Skripal. È la prima volta che i due si vedono da allora e la prima ministra è stata dura: citando “gli interventi ostili in altri Paesi, la disinformazione e gli attacchi informatici”, nonché le prove della responsabilità di Mosca nell’avvelenamento, ha chiesto a Putin di mettere fine alle attività “irresponsabili e destabilizzanti”. Sino ad allora, ha chiarito, non ci potrà essere una normalizzazione.
Trump ha anche sorriso con il pollice all’insù assieme al presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, che si è affrettato a twittare la foto dicendosi “un grande ammiratore” dell’omologo nordamericano. E proprio il Brasile di Bolsonaro è stato uno dei protagonisti della questione clima: il presidente francese Emmanuel Macron aveva avvertito l’ex militare d’estrema destra che si sarebbe opposto all’accordo commerciale Ue-Mercosur (il gruppo di Paesi sudamericani di cui il Brasile fa parte), se Brasilia fosse uscita dall’accordo di Parigi. E il brasiliano, incontrandolo, ha dichiarato che il suo Paese resta impegnato per l’intesa sul clima, ha riferito Folha de Sao Paolo. Ore dopo è poi stato comunicato che, dopo 20 anni di negoziati, l’accordo commerciale è stato raggiunto. Bolsonaro ha anche invitato Macron a visitare la regione amazzonica brasiliana, mentre sulle politiche ambientali di Brasilia sono di recente piovute molte critiche dagli europei. Tra cui quelle della cancelliera tedesca Angela Merkel: Bolsonaro le aveva risposto che la Germania “dovrebbe imparare molto” dal suo Paese e che non avrebbe accettato “avvertimenti” dall’esterno. Sul clima, quasi nessuno si aspetta grandi svolte dal G20. “E’ il tema più difficile”, hanno detto fonti dell’entourage di Macron, gli americani hanno “un linguaggio molto duro” e potrebbero convincere altri Paesi a non firmare una dichiarazione di sostegno all’accordo di Parigi. Oltre al Brasile, si guarda a Turchia e Arabia Saudita.
(LaPresse/AFP)