Reddito di cittadinanza, ne beneficia la famiglia del boss

Quartieri Spagnoli a Napoli: la moglie del capoclan Ciro Mariano è stata vista fare acquisti con l’apposita tessera, accolta la richiesta di sussidio presentata dal ras nullatenente

NAPOLI – Ha del clamoroso la notizia raccolta dalle forze dell’ordine nella zona dei Quartieri Spagnoli. Ciro Mariano, indicato dagli inquirenti come il padrino dell’omonimo sodalizio criminale che, per anni, ha gestito il territorio avrebbe ottenuto il reddito di cittadinanza in quanto nullatenente. La voce, confermata da diversi investigatori, già da qualche giorno si è diffusa per tutto il territorio dopo che sua moglie sarebbe stata notata fare i primi acquisti con l’apposita tessera rilasciata per i beneficiari del sussidio. Scarcerato nell’aprile del 2018 dopo una detenzione durata 27 anni, da qualche mese Mariano avrebbe deciso di assumere un basso profilo. Le forze dell’ordine riferiscono, infatti, che il ras si farebbe vedere poco in giro e sempre accompagnato dai familiari più stretti. Pochi giorni fa, quindi, la notizia che sua moglie avrebbe fatto acquisti con quello che qualcuno ha già chiamato il ‘bancomat di Di Maio’. Sul punto sono in molti a chiedersi come sia stato possibile che il boss abbia ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante il suo passato criminale. Sul punto, però, la stessa legge è chiara. Ne sono esclusi solo quelli che hanno riportate condanne nei 10 anni precedenti all’approvazione del provvedimento. Le condanne di Mariano, però, risalgono a molti anni prima.

Il boss Ciro Mariano

L’episodio comunque riaccende i riflettori sull’anziano ras. Mariano, tornato in circolazione nell’aprile dello scorso anno dopo una lunghissima detenzione, già nei mesi scorsi era finito sotto la lente d’ingrandimento delle forze dell’ordine in quanto, suo malgrado, era diventato bersaglio di altre bande di camorra che, nel frattempo, lo avevano soppiantato nel controllo degli affari illeciti. Uno scontro violentissimo in cui il padrino aveva avuto la peggio. I suoi avversari, infatti, erano arrivati al punto da compiere incursioni armate contro la sua stessa abitazione, danneggiata, in almeno un’occasione, a colpi di pistola. Mai confermata, invece, la voce di un pestaggio ai danni del vecchio boss anche se l’insistenza con cui è circolata negli ambienti della ‘mala’ ha convinto gli stessi investigatori che ci fosse un fondo di verità. Circondato dai nemici e abbandonato dagli ‘amici’, Mariano era stato costretto a barricarsi in casa chiedendo ai suoi legali di presentare istanze affinché gli fosse sospeso l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per timore di essere ammazzato. A dare inizio allo scontro, per gli investigatori, sarebbe stato lo stesso Mariano che, una volta libero, avrebbe preteso che gli fosse restituito lo ‘scettro’ dei Quartieri Spagnoli. Pretese che, però, si sono infrante dinanzi a una colazione criminale che comprendeva, tra gli altri, anche esponenti dei clan Elia e Saltalamacchia, rispettivamente, attivi nelle zone del Pallonetto di Santa Lucia e della ‘Pignasecca’. Un vero e proprio cartello malavitoso dinanzi al quale, Mariano, sarebbe stato obbligato a fare un passo indietro. Una ritirata dettata anche dalla defezione di alcuni suoi ex ‘fedelissimi’ come Vincenzo Romano, un tempo suo braccio destro e, ora, ritenuto vicino ai Saltalamacchia. Chi invece è rimasto al suo fianco ha dovuto fare i conti con la forza militare dei clan avversari. E’ il caso di Massimo Navarro, ad esempio, rimasto ferito in un agguato qualche mese fa. Peggio, invece, è andata a un altro ras dei ‘Picuozzo’, Vincenzo Errichello, gravemente ferito in un agguato mentre, secondo gli investigatori, era in compagnia proprio di Mariano. Il ras fu avvicinato da una coppia di sicari in scooter mentre era all’interno di un’auto e raggiunto da diversi colpi di pistola, uno dei quali gli ha perforato l’addome. Riuscì a salvarsi solo grazie a un delicato intervento chirurgico. Fu il punto più altro della guerra contro i Mariano. Poche settimane dopo, infatti, la decisione di scarcerare alcuni personaggi di spicco della camorra ‘quartierana’, alcuni dei quali imparentati proprio con Mariano, ha permesso al boss di ‘tirare il fiato’. Secondo gli investigatori, infatti, i suoi avversari gli avrebbero assicurato la tranquillità in cambio della sua rinuncia a qualsiasi controllo sui Quartieri Spagnoli. Un accordo che il boss avrebbe accettato di buon grado anche perché impossibilitato a condurre una guerra contro i rivali.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome