MILANO – Crisi, Orfini: il Pd non ha dato un bello spettacolo, difficile un accordo col M5S. “Io penso che il Pd non abbia dato un buono spettacolo oggi (ieri, ndr). A me è capitato di farle le consultazioni, mai è successo quello che è accaduto in queste ore. Quando si va al Colle, si parla al Colle. Non esiste che ci si parli con agenzie anonime, con esegesi originali di quello che pensa un partito. Questo fa perdere di credibilità a tutto il gruppo dirigente”. Così il deputato dem Matteo Orfini in un’intervista a La stampa.
“Noi abbiamo costruito un percorso in direzione, con un ordine del giorno votato all’unanimità. Oggi questo percorso si apre formalmente. C’è il tempo di un confronto. Spero che il Pd dimostri di essere all’altezza della gravità della situazione. Deve cessare la polemica interna”, aggiunge, “questa è un’operazione che si può fare solo se il Pd è unito e se smettono i giochetti interni fatti dalla maggioranza e dalla minoranza. Se la smettiamo, si può tentare anche un’operazione complicata come questa. Sennò è inutile imbarcarsi. Anche perché un’ipotesi del genere funziona se il Pd ha chiare le sue priorità”.
“E’ un lavoro complicato”
“È chiaro che è un lavoro complicato, M5S non è una costola della sinistra, è una forza politica alternativa. Certo, in alcune fasi si può arrivare a costruire maggioranze tra forze alternative tra loro: nella passata legislatura facemmo larghe intese con Silvio Berlusconi, e ricorderete con quante difficoltà. Ora, Salvini vuole andare a elezioni per ragioni personali – scappare dalla necessità di chiarire la vicenda russa – e di partito – incassare il consenso che gli danno i sondaggi. Di fronte a questa forzatura istituzionale autoritaria gravissima si può tentare di costruire una maggioranza anche tra forze alternative come sono Pd e M5s.
Non è scontato ci si riesca, anzi è molto complicato. Ma si può tentare”, rimarca Orfini, “io sono contrario al taglio dei parlamentari come l’hanno proposto loro. Noi, nella nostra riforma bocciata dal referendum, tagliavamo i parlamentari nell’ambito di una riforma complessiva. Nello schema M5S si strozza la rappresentanza e si dà un potere estremo a una minoranza che vince. Il taglio deve essere accompagnato da una riforma elettorale, che per me deve essere di impianto proporzionale, in modo da garantire un equilibrio. Io penso che M5S possa convergere su un taglio dei parlamentari accompagnato da una legge proporzionale”. A proposito dell’esistenza di due Pd, uno di Zingaretti e uno di Renzi, Orfini precisa: “Io questa distinzione non la vedo. Abbiamo tutti chiesto discontinuità, ovviamente soprattutto sulle scelte politiche”.
(LaPresse)